Rassegna storica del Risorgimento

BRATTI ANDREA
anno <1937>   pagina <1439>
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Un vescovo napoleonico 1439
in altra sede.1) Ciò può forse spiegare il motivo occulto del suo allon­tanamento dalla sua diocesi. Non si dimentichi che fra il 1825 e il 1826 ci furono in Romagna gravissimi fatti che culminarono colla sentenza pronunziata a Ravenna il 31 agosto 1825 dal cardinale Rivarola Legato a latere, contro 513 romagnoli, dei quali alcuni furono condannati a morte, altri alla galera a vita, altri all'esilio. Ciò portò poi all'uccisione, avvenuta a Faenza, dell'ispettore di polizia Bellini, ed all'attentato al cardinale del 23 luglio 1826 e successivamente ad altre condanne. Tale situazione deve aver probabilmente influito ad aggravare la posizione del Bratti. Del resto, che il vescovado di Forlì offrisse in quei tempi agitatissimi, particolari difficoltà, par chiaro anche dal vedere che dei quattro successori di mons. Bratti, ben tre rinunziarono alla sede, cioè il primo che fu il ricordato mons. Tomba, il secondo, mons. Carletti, ed il terzo mons. Falcinelli.
Lo sventurato vescovo Bratti si ritrasse nella sua nativa Capodi-stria, e vi rimase dal 1826 sino al 1835, anno della sua morte. Egli vi soffrì ainbascie morali dolorosissime, per l'accanimento spiegato con­tro di lui dalle autorità imperiali e dai reazionari austriacanti che tene­vano loro bordone. Basti dire che nelle missive del Governo austriaco a lui dirette gli si negava persino il carattere di vescovo e s'indirizza­vano al Sacerdote Andrea Bratti .2) Così avvenne quando, nel 1828 egli chiese alle autorità governative il permesso di trasferirsi in Friuli presso la sorella ed i nipoti, e tale permesso gli venne negato.
Egli morì l'il novembre 1835, in uno dei periodi più oscuri per le idealità italiane.3) Chi può dire quali crudeli ansietà gli abbian recati i moti di Romagna, così miseramente falliti? Particolarmente dolorosa dovette riuscirgli la notizia del truce eccidio di tanti inermi cittadini,
3) Ne parlai nelle Memorie di Michele Leicht pubblicate in questa stessa Rassegna del luglio 1935, voL H, fase. I. Michele Leicht era pronipote del Bratti dal lato della madre.
2) Non erano i sospetti d'antica appartenenza massonica, la causa di questi mali trattamenti. Si può vedere nel Lazio, op. cit., p. 92 e segg. l'elenco degli ex massoni lombardi (tra i quali qualche ecclesiastico) che servivano, in perfetta tranquillità il Governo austriaco l
8) 1] Galletti descrìve nella sua storia di Forlì, III, pp. 337 e segg. le esequie del Bratti celebrate nella cattedrale della sua antica diocesi. Erasi già saputo, dice, che la popolazione di Capodfotria lo aveva amato vivente e lo aveva pianto estinto. Si era egli guadagnato questo tributo di amore e di lagrime dai suoi concittadini in quella guisa che se lo era lucrato dai buoni forlivesi, durante il corso del suo pastorale Mini­stero, pel suo carattere ingenuo e religioso, per la sua morale sanissima, pei benefici che dispensava a chi ne era veramente degno, per la carità che dimostrava verso chi ne era bisognoso .