Rassegna storica del Risorgimento

PEPE GABRIELE
anno <1937>   pagina <1441>
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PER LA RACCOLTA DEGLI SCRITTI DI GABRIELE PEPE
Dopo che la Provincia di Campobasso ha eretto all'insigne Molisano, nel capoluogo, un degno monumento e dopo i molti discorsi e le poche pubblicazioni ispirate dall'occasione delle prime onoranze, conosciuto sommariamente l'uomo, il patriotta e soprattutto il famoso episodio cavalleresco del suo duello con Alfonso de Lamartine, i più credono che si sia fatto abbastanza e che non sia il caso di pensare a farne meglio conoscere la vita e l'opera e men che mai un lato quasi ignorato ma rilevante, caratteristico della sua molteplice attività, ossia lo scrittore. Son certo che qualcuno si è meravigliato a leggere il titolo del mio scritto, fors'anche perchè della copiosa produzione storica e letteraria pepiana solo una piccola parte apparve in opuscoli, riviste e giornali, dove è rimasta sepolta sotto la grave mora del tempo. Eppure, nonostante certa singolarità e stranezza di linguaggio, i lavori del nostro beneme­rito Molisano piacquero, fra gli altri, a Basilio Puoti; hanno lampi di genialità, profondo senso storico, grande erudizione, buon gusto, freschezza d'impressioni, scorrevolezza, colorito; sicché tuttora inte­ressano e attraggono. Non sarebbe dunque inopportuno, potrebbe anzi sostenersi che sarebbe utile, doveroso raccogliere almeno gli scritti migliori, più vitali di lui. Ma, piuttosto che dell'attuazione di cosa che presentemente ha tutta l'apparenza d'un'utopia, mi occuperò qui d'un primo tentativo di tale raccolta, fatto dagli amici di Firenze 2) subito dopo l'annunzio della sua morte.
Questa fu confermata così da Carlo Troya ad Antonio Puccinelli, capo del Corpo degli ingegneri toscani e direttore del Censimento,
*) Presso la Biblioteca Provinciale di Campobasso giace inedita una dotta mono­grafia documentata che su Gabriele Pepe aveva preparata, con lungo studio e grande amore, il prof. Giovanni Iannone :
2) È noto che Gabriele Pepe rimase in esilio a Firenze tredici anni e mezzo, dal 1823 al 1836. Soleva dire che una felicità avea provata nella sua vita, quella del­l'esilio nella cara, bella, gentile, ospitale, benevola Toscana . Lettera di Raffaele Pepe ad Antonio Puccinelli del 2 maggio 1850. Questa e gli altri documenti che seguono si conservano nella Biblioteca provinciale di Campobasso: Lettere di Raffaele Pepe ad Antonio Puccinelli (1849-1854); Minute di lettere di Antonio Puccinelli (1849-1853); Lettere ad Antonio Puccinelli (1838-1853).