Rassegna storica del Risorgimento

PEPE GABRIELE
anno <1937>   pagina <1444>
immagine non disponibile

1444
Achille De Rubertis
ed altri dal suo ritorno in patria:jnel 1836: quel carteggio, cijdicea, fa onore alla famiglia . Pregava l'altro fratello Cado di fargli un articolo necrologico, dopo trapas­sato, perchè da1 primi giorni della malattia si avvide che sarebbe perito, e ed in quello , soggiungeva, non obliare i miei buoni amici Toscani , e no minavali uno per uno e fra questi vi eravate voi Ma la sua morte rincrudì il morbo di Carlo Pepe, e questo altro caro fratello lo segui in pochi giorni 1 Cosi io ne piango due! e da voi mi attendo doppio condolore, doppio conforto in grazia di quella amicizia vi ligava con Gabriele, amicizia certamente che non finisce con la tomba, ma le sopravvive. Io non ho l'onore di conoscervi, o Signore, ma tanto bene di voi ce ne dicea Gabriele, che vi rispetto, e vi amo: noi Pepe non possiamo non amare, non stimare, non venerare quelli che il caro fratello Gabriele amava, stimava, venerava. E questo va detto non solo per voi e la vostra famiglia ma eziandio per i Signori Capponi, Repetti, Salvagnoli, Iough, Martelli, Coniugi Bartoliiii, Casa Farinola, la Sofìa, e tutti quelli che voi nominate suoi amici nella vostra lettera.
Al Capponi direte che Gabriele mi ha lasciato una bozza d'una lettera che gli volea indirizzare, ma rotta, piena di lacune, di correzioni, ecc.; solo vi trasparisce un cuore non indegno del cuore del Capponi, ed un'anima ferma nella virtù ad onta di tempeste e sventure.
I giornali napoletani hanno accennato la sua morte con articolettì ristretti, ine­satti, e fiacchi. II fratello Carlo nella sua cecità avea incominciato a dettarne uno più esatto; ma la morte l'interruppe. L'abbattimento in cui io sono caduto mi ha vietato finora di farne uno, dovrei farne due? ma non mi fido. Che se costà volessero rammen­tarlo in qualche giornale, oh quanto i Pepe ne sarebbero lieti ed orgogliosi! Un Napoletano pianto da' Toscani sarebbe un'allegrezza generale!...
Mi scuso della lunga lettera, vi prego di riverire la vostra famiglia, e gli amici tutti di Gabriele mentre con ogni rispetto, e dedicandovi la mia servitù mi dico
Dev.mo vostro servitore
Raffaele Pepe. All'Illustrissimo e Chiarissimo
Signore Antonio Puccinelli
Napoli per
Firenze.
Di sommo dolore fu al Puccinelli la nuova conferma del tristissimo caso della perdita dell' egregio amico Gabriele.l) Per molti giorni aveva voluto pensare che si trattasse d'un altro Pepe; ma già il Trova gli aveva tolto la gradita illusione e ora non gli rimaneva che piangere chi sopra ogni altro stimava e amava. Poteva attestare che in Toscana non solo gli amici di Gabriele, i quali erano in gran numero, ma i semplici conoscenti avevano deplorato sì grave infortunio . Essi dicevano esser mancato l'uomo onesto e valoroso venerato da tutti quelli che lo avevano conosciuto, un vero Italiano
i) In altra lettera, a Michele Cuoco, dice d'essere stato legato in strettissima amicizia con l'ottimo, impareggiabile nostro Gabriele .