Rassegna storica del Risorgimento
PEPE GABRIELE
anno
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1937
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pagina
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1445
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Per la raccolta degli scritti di Gabriele Pepe 1445
non. di parole ma di fatti, una valida e incrollabile colonna della causa italiana . Le lacrime della famiglia Pepe erano accompagnate da quelle degli amici toscani, che sapevano quanto valesse il loro Gabriele: Gino Capponi, Casa barinola, i Bartolini, gli Iough, gli Azzi, Vincenzo Salvagnoli, Emanuele Repetti e tanti altri, avendo letta l' interessante lettera di Raffaele Pepe, desideravano gli fosse fatto conoscere quanta parte avevan preso al suo giusto dolore.1)
Anche gli amici toscani avevan trovato molto inesatti, ristretti e insipidi i necrologi dati dai giornali. Credevano che a Napoli potesse comparire qualcosa di buono e però pensavano d'interessarne Carlo Trova. Inteso ora che si preferiva fosse Gabriele rammentato su un giornale toscano, era stato a ciò designato l'aw. Marco Tabarrini, giovine di molto valore , uno dei direttori e collaboratori dello Statuto. Egli aveva accettato l'incarico, ma desiderava dalla famiglia di Gabriele e dagli amici i materiali necessari. Tratterebbe insieme delle opere e avrebbe quindi bisogno di conoscerle.
Esclusi gli articoli inseriti nell'Antologia,2) che a Firenze era facile trovare, il Puccinelli pregava Raffaele Pepe di mandargli altri scritti, sconosciuti, quelli inediti meritevoli di pubblicazione; e, se gradisse raccogliere tutte le opere edite e inedite, precedute da un'introduzione, lo pregava inoltre di pensarvi e comunicare le sue decisioni e istruzioni.
Concludeva il Puccinelli che avrebbe trovato un qualche conforto alla perdita dell'amico, solo nel caso che un altro della famiglia Pepe non avesse sdegnato di continuare con lui l'amicizia e la corrispondenza avuta per tanti anni con Gabriele.
L'amichevole, affettuosa lettera del Puccinelli fu per i Pepe di sollievo, d'orgoglio, al vedere in quanta stima e onore Gabriele fosse tenuto in Toscana e quanto vi fosse amato. Era stata letta, riletta e sempre con pianto di tenerezza, di gratitudine. Tanti e tanti l'avevan voluta leggere, in provincia e fuori, che solamente dopo lungo tempo
D Tra gli altri non restò insensibile G. P. Vieussenx, il quale era stato sempre e un caldissimo amico e un vero estimatore di Gabriele. Negli ultimi anni però della dimora di lui a Firenze, un malinteso in cose letterarie aveva turbato la loro antichissima amicìzia, in modo che né al Capponi, né al Puccinelli, ne ad altri era riuscito di calmare lo sdegno di Gabriele. Questi, con sommo dolore del Vieusscux, che non aveva avuto nessuna intenzione di offenderlo, partendo da Firenze, s'era ricusato di riannodare i rapporti con lui.
.2) Gabriele vi collaborò dal 1824 al 1832 con quarantatre scritti. Vedine l'elenco in MARCELLO PEPE, Elementi biografivi relativi al Generala Gabriele Pépe, Campobasso, Colitti, 1897, pp. 115 seggi