Rassegna storica del Risorgimento

PRATI GIOVANNI ; RATTAZZI URBANO
anno <1937>   pagina <1460>
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Alberto Lumbroso
Ma riprendiamo l'ode, che continua con accenti schiettamente
manzoniani.
5) 0 lieti giorni, o splendide Larve, o dimore care, Quando improvviso un cantico Corse dai monti al mare,
E proclamò sul Tevere: Via lo stranier, né tenti L'Alpe varcar mai più!
6) Fu allor che apparve il giovine Fior d'Alessandria, Urbano, Caro ai suoi forti Aliobrogi Caro al gentil Sovrano;
Fi nei trionfi equanime Esercitò l'impero; Fermo, illibato, altero Tfelle cadute ei fu.
Versi, questi, frettolosi purtroppo, in cui c'è, sì, la verità delle asser­zioni, ma manca la cosiddetta forma, e l'idea, si sa, non esiste che in virtù della forma. Poi, con trapassi forse più consoni all'oratoria che alla poesia, rammenta le storiche vicende sfortunate dell'Uomo di Stato. Rattazzi fu ritenuto infatti la causa del disastro di Novara per­chè, entrato nel Gabinetto Chiodo (24 febbraio 1849), sostenne, a spada tratta, la necessità di respingere la mediazione francoinglese, di denun­ciare l'Armistizio di Salasco, e di ritentare le sorti della guerra. Fu dichia­rato responsabile nel 1862 del triste episodio di Aspromonte, per non aver troppo deplorato l'audace gesto di Garibaldi: ma, da documenti recentemente pubblicati, appare come giorno per giorno il Rattazzi inviasse ordini in Sicilia, purtroppo non sempre eseguiti da parte della Regia Marina soprattutto, per evitare gravi e dolorose conseguenze. Gli fu poi addebitato il funesto epilogo di Mentana, quando, succeduto al Minghetti nel 1867, fu sopraffatto dal colpo di testa di Garibaldi.
7) L'uom di Novara è gelida Salma in augusta bara, Ed oggi meco il piangono, Le madri di Novara: L'uom d'Aspromonte esanime Reclina al Ben la fronte,
E i figli di Aspromonte Lo piangono con mei
8) L'uom di Mentana è profugo Da questi amari esigli,
E inginocchiati al feretro Son di Mentana i figli! Ciascun, dall'Alpe all'ultimo Golfo sican, lo piange. Dio, che vigor si frange! Che lutto all'Italia e al Rei