Rassegna storica del Risorgimento

VITERBO
anno <1937>   pagina <1465>
immagine non disponibile

LA QUESTIONE VITERBESE
Di una questione viterbese in sott'ordine alla questione Romana, dopo gli avvenimenti del 1860, non è stato fino ad ora trattato che da storici locali, i quali, per altro, non conoscevano che parzialmente i documenti raccolti, da qualche anno, nell'Archivio Storico Comunale di Viterbo. *) E sulla scorta di tale ricco materiale, che risulta per la maggior parte inedito, che ho tentato di ricostruire una rassegna più completa degli avvenimenti che precederono e susseguirono la breve occupazione di Viterbo e provincia da parte dei Cacciatori del Tevere e di un piccolo contingente di truppe del R. Esercito piemontese.
Fin dal maggio di quell'anno radioso perle fortune d'Italia la zona occidentale della provincia del Patrimonio era stata invasa dalla colonna di volontari Zambianchi, a scopo di semplice diversione per masche­rare il vero fine della spedizione dei Mille, diretti in Sicilia, e forse anche da servire come punto d'assaggio sullo spirito d'insurrezione che animava le popolazioni dello Stato romano.2) L'infelice esito di quel tentativo ad ogni modo non scoraggiò il Bertani, agente principale e vero alter ego di Garibaldi, rimasto in Genova ad allestire altri più forti e meglio organizzati nuclei di volontari, da spedire nelle diverse Provincie dello Stato romano per cooperare all'insurrezione tanto attesa dalle popolazioni.
Una divisione composta di quattro brigate, al comando del colon­nello Pianciani, scelto più per vedute politiche che per capacità mili­tari, doveva prendere terra presso la torre di Montalto di Castro alla foce del Fiora, e per la via di Toscanella, dirigersi su Viterbo, 3) ove si assicurava che la truppa di guarnigione avrebbe salutato con gioia e
') Sono principalmente gli incartamenti Mangani e Caprini, il pruno donato da Scipioni Mangani, contenente gli atti ufficiali e la corrispondenza del Sottocomitato nazionale; e, l'altro, donato dai conti Balduiuo e Gustavo Caprini, raccolta interes­santissima di documenti e di lettere scambiate dal loro padre Pacifico, uno dei più intelligenti ed attivi capi dell'emigrazione viterbese, coi suoi colleglli e con distinte personalità*
2) Oltre gli scritti di Garibaldi, la vita del Gucrzoni ed altre opere relative alla spedizione dei Mille (Abba, Bandi, Bruzzcsi, Crispi, ecc.) vedessi: PTOTÀLUGA, La diversione, Boma 1904, Relazione GuorzonlLaudi, in Memorie sloriche militari. V. p. 117 e seg.
3) U piano dettagliato con tutte le ipotesi possibili sino al successo finale sì trova in PZANCIANI, Dell'andamento delle cose italiane, p. 160 e seg.