Rassegna storica del Risorgimento

VITERBO
anno <1937>   pagina <1466>
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1466 Luigi Signor eli i
seguito con entusiasmo la bandiera tricolore. 9 Ad ogni modo si contava sull'insurrezione dei cittadini per vincere la resistenza dei mercenari pontifici: ed anzi il movimento della provincia viterbese, atteso per la fine di luglio, avrebbe dovuto essere l'inizio dell'azione combinata nelle altre provincie.2).
Invero i patrioti viterbesi erano impazienti e ben disposti a seguire qualsiasi iniziativa, benché purtroppo fossero divisi fra loro e particolarmente diffidenti verso la Commissione direttiva per le pro­vincie romane soggette, che risiedeva in Firenze, della quale si lamen­tava l'inettitudine e l'indecisione tanto da qualificarlo ail Comitato sonnifero .3)
H sotto comitato di Viterbo era presieduto dall'ingegnere Fran­cesco Mencarini, valoroso superstite dell'assedio di Roma, al quale dal segretario della Commissione si scriveva, per togliere qualsiasi ombra di diffidenza, vantando sé ed i collegni di essere né imprudenti, né irre­soluti e pronti ad agire al momento opportuno, assicurandolo di star provvedendo frattanto ai mezzi morali e materiali per raggiungere lo scopo. Si raccomandava, però, di adoperarsi a che le popolazioni coo­perassero con tutte le loro forze, poiché, si aggiungeva, il momento è solenne e guai a chi lo lascia sfuggire: pagherebbe forse con lunghi SITITIi di oppressionee di sacrifici l'inerzia e l'irrisolutezza di un momento. 4*
Maggiormente, invece, i patrioti viterbesi mostravano di confidare nel Centro di azione di Genova, capeggiato dal Bertani e rappresen­tato in Firenze da Giuseppe Dolfi, col quale era d'accordo l'aw. Filippo Salvatori di Caprarola, uno dei più notevoli patrioti della provincia viterbese. Un corrispondente da Genova, sotto lo pseudonimo di Sce-vola, preludendo ad una prossima azione, invitava il sottocomitato della nostra città a dichiarare quanti fucili e munizioni occorressero per armare la provincia e indicare il luogo ove farli pervenire, nonché i mezzi per introdurli, ad organizzare la guardia nazionale e formare
1) Si parlava di un battaglione di cacciatori pronto olla diserzione (PJ.TTAI.TJGA,
pp. .4.8,71-72).
2) DKCM AZZI, Per la liberazione di Perugia, e dell'Umbria, p. 99.
3) DEGLI AZZI, pp. 61 e scg., 70. 78.
4) Lettera 30 giugno in incarta IH eni.o Mangani, ti. 3 (Miscellanea 2n, fase. 2): a cui faceva seguito altra 17 luglio in cui si scriveva: A. suo tempo avrete istruzioni precise... Del resto riposate stilla nostra prudenza e siate persuasi che nulla si tenterà se non vi. saranno elementi di sicura riuscita, abbiamo troppo a cuore la salute dei nostri paesi, per non avventurare un colpo che, fallendo, non servirebbe che ad accrescere i loro mali , (ivi n. S),