Rassegna storica del Risorgimento
VITERBO
anno
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1937
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pagina
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1471
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La questione viterbese 1471
Finalmente il Comitato viterbese ritenne doveroso di agire; ma, con una procedura alquanto diplomatica e non davvero da rivoluzionari, inviò uno dei suoi capi, Ermenegildo Tondi, al comandante dei gendarmi, tenente Leopoldo Lauri, ed all'ispettore di polizia, Bellar-dini, ad avvertirli che la città era pronta ad insorgere e che un'azione combinata dai volontari di Masi dal nord e dalla colonna Agneni dal sud, avrebbe preso la guarnigione fra due fuochi. Perciò, ad evitare un inutile spargimento di sangue fraterno, si esortavano i due funzionari a far ritirare la truppa pontificia ed a lasciar libera la cittadinanza di decidere sulle sue sorti.
H Lauri, che aveva tendenze liberali, annuì subito alla richiesta; non cosi il direttore di polizia, che minacciò il Tondi di arresto. Questi, però, freddamente gli osservava: La sicurezza con cui sono venuto a pormi nelle vostre mani vi provi la verità di guanto vi esposi: il mio arresto sarebbe il segnale della sommossa . A sua volta l) il cardinale Pianetti, vescovo della diocesi di Viterbo e Tuscania, informato della grave situazione delle cose, interponeva i suoi buoni uffici presso il comandante della guarnigione, il quale ritenne previdente di ritirarsi, nella notte del 19, su Roma, seguito dal Delegato Apostolico e dalle altre autorità pontificie.2) Rimasta, quindi, la città padrona di sé stessa, immediatamente si adunava il sotto comitato nazionale, presieduto dal Mencarini, per prendere gli opportuni provvedimenti, in attesa del Regio Commissario, dichiarando, innanzi tutto, abolito il Governo papale e proclamando l'annessione di Viterbo al Governo di Re Vittorio Emanuele.3) Nello stesso tempo si costituiva la Giunta provvisoria e si deliberava l'invio di una deputazione di cittadini al colonnello Masi a fargli invito formale di recarsi prontamente, con le sue truppe, ad occupare la città; e di altra a S. Maestà Vittorio Emanuele ed al Governo di Torino, per presentargli gli atti di dedizione di Viterbo e provincia.
Le prime decisioni della Giunta furono: la istituzione della Guardia Nazionale, la surrogazione della municipalità in carica, e la riforma, conferma o rimpiazzo degli impiegati. Nel mattino del 20, mentre la deputazione cittadina recavasi in Montefiascone presso il Masi, entravano in città 200 patrioti, condotti dall'Agneni ed accolti festosamente dalla
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1) Memoriale Tondi cit. Del capitano Lauri, mio bisavolo, il Tomassetti (lettera 21 febbraio 1861 in incartamento Caprini n. 3) scriveva fu sempre amico della causa buona .
) Atti della Magistratura, p. 26, Gazzetta di Roma del 21.
3) Verbale della Miscellanea, 2, fase. 2, n. 39, Appendice, Doc. I.