Rassegna storica del Risorgimento

VITERBO
anno <1937>   pagina <1472>
immagine non disponibile

1472 Luigi Signorelli
popolazione, al grido d'Italia e Vittorio Emanuele;r) e poco dopo giun­geva Luigi Diligenti, inviato dal comandante dei Cacciatori del Tevere a prendere in consegna la rocca e le caserme ed a provvedere all'alloggio e rtfornimento dei volontari.a) H Masi faceva l'ingresso solenne nel pomeriggio, fra l'entusiasmo della popolazione, che fraternizzava con i suoi liberatori.3) Il giorno seguente il Masi, nel dichiarare costituita la Commissione municipale, in sostituzione del Gonfaloniere conte Cesare Cocci e colleghi dimissionari perchè ligi al Pontefice, e la quale assumeva anche il Governo della Provincia sotto la presidenza di Emanuele Martucci, pubblicava un proclama nel quale leggevasi:
Italia una e Vittorio Emanuele suo Re: questo è il programma che mette in fuga i nostri nemici, disperde le compagnie di ventura, sprigiona l'entusiasmo compresso e riunisce nel patrimonio della grande famiglia italiana anche la vostra ragguardevole città.
Viterbesi! I legittimi vostri voti saranno soddisfatti, vi pronunciaste liberamente appena si ritirò il nemico, che da soli volevate combattere. I Cacciatori del Tevere vennero ad ingrossare le vostre file. Il festoso e spontaneo entusiasmo con che ieri le popolazioni della Città e paesi vicini ne accolsero l'entrata, esprimevano scolpitamente quali fossero i vostri voti. 4)
Mentre, poi, la deputazione cittadina si recava in Bologna ad implorare la protezione del Governo piemontese, Gioacchino Pepoli, Commissario generale per l'Umbria, prendendo su di se ogni responsa­bilità, inviava in Viterbo il proprio segretario Serpieri, a reggere tem­poraneamente la città e provincia, con l'incarico d'inaugurarvi la rappresentanza di Vittorio Emanuele, che assunse magnanimamente la protezione di queste provincie e di pubblicare le leggi indispensabili all'organizzazione momentanea del governo . 5)
Infine, due giorni dopo (25 settembre), giungeva in Viterbo il commissario regio, duca Lorenzo Sforza Cesarmi, la cui venuta era cosi annunciata dalla Commissione provvisoria:
Egli, o Viterbesi, viene rappresentante di quel He che per due lustri interi tenne alto ed immacolato il vessillo nazionale, di quel Re che non solo a parole, ma coi fatti, fu il primo soldato della indipendenza italiana. L'invio del Commissario in questa Città
!) TJIEODOLI, Preparativi per Vinsurrezione Umbra, in Rivista d'Italia, 1909, p. 476.
2) CESARI, p. 252; GAOOI, p. 826; TKEODOH, p. 476.
Dispaccio Stefani, Gazzetta di Roma del 21. ODDI, Cose Patrie', PINZI C, L'insurrezione di Viterbo del 20 settembre 1860.
*) Incartamento del Governo Provvisorio, in Archivio Storico Viterbese, in Miscellanea, 2, fase. 2, n> 24.
s) Manifesto del 23 in Notificazioni Comunali, n. 156.