Rassegna storica del Risorgimento
VITERBO
anno
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1937
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pagina
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1475
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La questione viterbese 1475
Una grave questione diplomatica era infatti sorta ra i Governi di Parigi e di Torino circa le sorti di Viterbo. Il Governo piemontese, che aveva approvato, a mezzo del Farmi, l'occupazione della città, l) confidava ancora in un'assoluzione plenaria del fatto compiuto da parte di Napoleone,2) come pare avesse promesso all' Inghilterra. A dissipare ogni equivoco e prevenire qualsiasi conflitto, s'interpellò il Thouvenel per conoscere in modo preciso fin dove dovesse estendersi la zona di protezione delle truppe francesi. *) Il 3 ottobre, venuta la risposta da Parigi, con grande rammarico e delusione, si apprese che il generale Goyon era incaricato di salvaguardare anche la Provincia di Viterbo. 5>
Tuttavia Cavour, scrivendo al Pepoli, lo esortava a nulla precipitare al riguardo della nostra città, che voleva anzi fosse difesa da qualunque assalto dei pontifici, pur facendo ordinare al distaccamento delle truppe regolari di abbandonarla, ciò che si effettuò il quattro. 6) La difesa rimaneva unicamente affidata ai volontari del Masi richiamati dalla frontiera della Comarca di Roma. ')
Frattanto il Pepoli, a cui stava grandemente -a cuore la triste sorte a cui andava incontro la Città, il paese più. compromesso di ogni altro ,8) a suggerimento dello stesso Cavour, rivolgeva un caldo appello al Sire di Francia al quale era legato da vincoli di parentela. Di tale missiva appare opportuno riferire i brani più salienti:
Permettete al più fedele dei vostri servi d'innalzare al vostro trono i pianti e i dolori della disgraziata Viterbo. Nominato dal Re commissario per l'Umbria, gli avvenimenti mi forzarono ad estendere la protezione della Sardegna al di là dei limili anteriormente tracciati. Viterbo, abbandonata dalle autorità ponieficic, dopo che Masi si fa impadronito di Montefiascone, si sollevò spontaneamente e si pronunciò con una unanimità ammirabile e vocante per l'Italia... Ma al presente una voce si diffonde che i vostri soldati vengano a ristabilire l'autorità papale in Viterbo. Voi potete bene immaginare che le mie istruzioni sono di ritirarmi dinanzi mi solo soldato di Vostra Maestà; noi siamo abituati a rispettare e ad amare la bandiera francese e ci ritireremmo da per noi con calma, se non sapessimo che appresso ad essa marciano i carabinieri pontifici e la vendetta clericale... Sire, io non penso affatto di farmi giudice dei Vostri
*) Lettera 25 settembre hi CADDI, p. 826.
2) Cavour Lettera n. 973. Lettera Sella, in GUICCIOLI, Quintino Stilla, I, p. 48.
3) BOI/TON KING, HUtoire de Vanite halienna, II, p. 206.
4) Cavour, Lettera citata; THOOVENEI, Le secret de VEmperonr I, pp. 233-34. SJ THOUVENEL, I, p. 234.
6) Dispaccio 3-5 ottobre, in GAUDI, pp 838-35.
7) Dispaccio Cavour a Pepoli, in CADDI, p. 833.
8) Dispaccio in GADDI; anche RICASOLI (Lettere, V, p. 270) sollecitava al riguardo il Farini.