Rassegna storica del Risorgimento
OGAREVA NATHALIE ; MAZZINI GIUSEPPE
anno
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1937
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pagina
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1491
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Lettere di Mazzini a /V. A. Ogarcva 1491
Invano ODO, io sento il bisogno dì dirvi, che io soffro con voi, che dal momento della triste notizia non è trascorso un giorno, senza che io vi abbia pensato, che io avrei dato molto per esservi vicino, per stringervi silenziosamente la mano e dirvi collo sguardo: giacché voi li amate, soffrite, ma non vi perdete di coraggio.
Io vi avrei parlato diversamente, se voi foste la mia sorella di fede. Io vi avrei detto che al disopra di tutti noi c'è Dio e la sua legge, che questa legge, che emana da Lui non pud essere che la Legge di vita, che questa vita, la sua vita, non può essere distrutta da quella trasformazione che noi chiamiamo morte. Io vi avrei detto, che la morte non esiste, chela vita è eterna, che i vostri figli sono vivi, che tutto ciò che comincia qui si sviluppa in un altro luogo, che l'amore è una promessa e la tomba una seconda culla, che tutto ciò di cui vive il cuore contiene in sé l'eternità, che la nostra esistenza è simile ai fiori che vegetano sulla terra e che fioriscono all'aria pura, verso il cielo che ci circonda. Io vi avrei detto, che voi vi riunirete ai vostri figli, che i lamenti e la disperazione vi allontanerebbero da essi, che voi dovete meri* tare l'unione con essi e che la potete solo meritare, adempiendo a tutti i vostri doveri in questa vita, con umiltà, amandoli, amando in essi gli altri, amando tutto ciò che essi avrebbero amato e che voi avreste loro insegnato di amare, raccogliendo sulla creatura che vi è rimasta tutto il loro affetto per essa, l'affetto che sarebbe in loro sempre cresciuto; cercando di essere migliore, accettando la vita e santificandola colla sofferenza stessa, con questo amore verso di essi, che l'atto di disperazione avrebbe distrutto.
La mia fede vi è estranea e io non l'ho mai tanto rimpianto quanto ora. Riflettete però che la vostra incredulità non ha prova assoluta, pensate che forse vi sbagliate; pensate per amore che avete verso di essi, che se la mia fede avesse anche la minima probabilità di essere vera, voi non potete disprezzarla e rifiutarla, altrimenti rischierete di allontanarvi da essi, di procurare loro delle sofferenze, di scavare per un certo tempo un abisso fra i figli e la madre. Voi potete innalzarvi alla vita soltanto con amore, dovere e sacrificio; la disperazione, il pensiero che ora s'annida nella vostra anima, nega e distrugge tutto ciò.
Ad ogni modo, sorella mia, in fede morale almeno, ascoltate la voce di un nomo, che ha amato e sofferto quasi fino ai limiti della pazzia. Non cercate di distruggere la sofferenza e l'amore. Ciò deve esservi sacro. Il primo dovere dell'amore è di fare tutto ciò che potrebbe accrescere il loro amore e nulla di ciò che potrebbe procurare loro un dolore. Rimanete madre amorosa, come se essi fossero ancora in vita. Che la loro memoria non s'affievolisca mai nell'animo vostro: non sorridete più, soffrite fino alla fine, ma non cedete, non cercate di liberarvi dal peso che vi deve essere caro e sacro, perche lo portate per essi e per merito di essi; non rinunciate a nessun dovere verso la bimba che vi è rimasta e verso coloro che vi amano e che voi non avete il diritto di far soffrire, verso la vostra patria, che avreste loro insegnato ad amare; conservate l'affetto, rinunciate all'egoismo dell'amore: esso non è degno di loro, di voi, di noi, dei vostri amici. Oggi il mondo non conosce amore, esso conosce soltanto la passione; ma io lo conosco; dal 183.6 io sono morto per la gioia, per la consolazione che dà l'entusiasmo, che coronava di fiori e di speranze terrestri il lavoro e il sacrificio; ma io non ho mai pensato che ciò dovesse mutare i miei atti o liberarmi dai miei doveri. Io ho perduto in Italia, lontano da me, l'uno dopo l'altro tutti quelli che io ho amati, ma davanti ad ogni tomba io sentivo qualche cosa, che mi suggeriva: Fa quello che essi amavano in te . Dio mio, non vi basta di premere le labbra sulla fronte della creatura innocente e dolce che vi chiama Madre per sentire in,