Rassegna storica del Risorgimento
OGAREVA NATHALIE ; MAZZINI GIUSEPPE
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1937
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1492
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1492 Jenny Griziotti Kretschrnann
tutta la sua portata il vostro dovere e per comprendere la santità dell'amore ed il peccato della disperazione? Chi vi può sostituire presso di essa? E se la mia fede è giusta, non dovreste insegnarle di amarli, affinchè nn giorno possiate riunirvi?
Come vedete io non cerco di consolarvi; io non vorrei, che qualcuno lo facesse per me. Io vi mostro le sofferenze ed il dovere; io vi considero capace di portare nobilmente le prime e di compiere senza gioia il secondo. Perdonate questa lunga lettera; forse non avevo diritto di scrivervela; ma se sapeste con quale simpatia e con quale forte desiderio io ve la scrivo.
Arrivederci. Abbracciate per me la cara bambina, che vi è rimasta. Se un giorno potessi essere utile a voi o ad essa in qualche cosa, non mi dimenticate.
Giuseppe Mazzini.
II.
14 febbraio 1865. Signora e amica,
prima di tutto permettete che vi ringrazi di tutto cuore. La vostra seconda lettera mi è molto cara. Voi avete riletta diverse volte la mia; in mezzo alle vostre sofferenze avete pensato a me; forse vi sono stato utile in qualche cosa. Dio è testimone che è proprio questo che io desideravo. Noi ci conosciamo poco; ma se noi abitassimo nello stesso luogo, io sento, che avrei cercato ora di vedervi spesso, per tentare di trasmettervi una parte di quella forza, che non nega né l'amore, né le sofferenze.
Sapete perchè vedete soltanto la morte, il vuoto e la disperazione? Sapete perchè negate Dio e l'immortalità e credete nell'incomprensibile parola caso , la quale, mi perdoni, non ha senso, perchè ogni essere è governato da leggi visibili? Perchè ogni volta che incontravate qualcuno, che, come me, vi parlava di Dio, pensavate a quel Dio, in cui credono i cristiani. Pensavate al Dio, che s'interessa assolutamente di tutto ciò che ognuno di noi fa, il quale, come un capo di polizia, sorveglia ciascuno di noi e ci controlla e determina tutto ciò che a noi accade. E vedendo il male che predomina nel mondo, vedendo il giusto in digrazia e vincitore il cattivo, l'amore distrutto dalla malattia, che rapì i vostri figli, voi vi siete detta: o Dio non c'è, o Egli non veglia su di noi.
Il Dio dei cristiani non è il Dio mio: questo è il Dio dell'infanzia dell'essere umano. Dio, l'unica causa di ogni essere, non conosce l'individualità. Egli non ha creato né voi, né me, Egli ha creato l'umanità, dalla quale noi proveniamo. Creando il genere umano Egli l'ha dotato di una legge, di capacità di progresso, perchè noi leggiamo questa legge nella storia, perchè il genio la conosce nella profondità del suo intelletto, perchè ognuno di noi la conosce nel suo cuore, nei migliori momenti suoi di amore e di ispirazione, perchè nessuno di noi potrebbe aver quest'idea, se essa non fosse reale. Le disgrazie che ci colpiscono personalmente sono conseguenze di cause incidentali che hanno le radici nella manchevolezza della nostra natura, nella materia che ne circonda, nei nostri errori e nella nostra inavvedutezza. Esse sono la nostra sorte inevitabile, perché siamo esseri umani, perchè siamo ad un gradino inferiore di quello che dovremo raggiungere. Ma al di sopra di tutto ciò regna qualcosa di superiore, e precisamente la vita, che è il pensiero di Dio, e non può essere distrutta; è il progresso che noi percepiamo e che deve realizzarsi qui o in un altro luogo; è l'amore, che tende all'eternità, che non è ironia, ma una cosa sacra sulla terra e conseguentemente una promessa e un principio. La vostra fede negativa nega in ultima