Rassegna storica del Risorgimento
OGAREVA NATHALIE ; MAZZINI GIUSEPPE
anno
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1937
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pagina
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1498
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1498 Jenny Griziotti Kretschmann
per quanto in altre sembianze e vi riconoscerete a vicenda, che voi siete ora assillata da malattie, da errori* dall'irreligiosità di quest'epoca, che crede che il nostro a io muoia dove muore la a forma * mentre la scienza, la storia, l'istinto, il presentimento, tutto ciò, che ci circonda, tutto ciò che noi sentiamo nei nostri momenti migliori, nei momenti, che chiamiamo poesia, e che sono verità, ci insegnano che le forme passano, ma le idee, i pensieri, l'io sono eterni. Dio mio! come potete non sentirlo, varcando la soglia di quella piccola stanza? Come potete non sentire che la vitalità del vostro affetto e la vostra adorazione delle cose che ve li ricordano, sono dei pegni? Come potete non sentire che piantando un fiore sulla tomba di una persona amata, noi commettiamo non un atto di pazzia, ma un atto di fede, che noi crediamo nella possibilità di qualche comunione fra quelli che sono lontani e noi stessi; e crediamo che la nostra dimenticanza possa causare loro una pena? Ma donde potevano nascere questi istinti, presentimenti e pensieri, se noi fossimo soltanto materia? Donde viene in noi questo sentimento di infinità e di immortalità, se noi siamo soltanto esseri limitati e mortali? Un raggio di luce vi colpisce l'occhio, voi dite: è stato mandato dall'astro celeste, la stella; voi guardate il cielo: essa non vi si vede i telescopi odierni non la possono scoprire. Dieci, venti anni dopo un telescopio ingrandito scopre una stella dove dieci, venti anni fa non vi era che il vuoto per voi. Ciò accade quotidianamente. Ed ecco, mia amica, il vostro istinto, il vostro presentimento è il raggio di una stella. I telescopi, offuscati dal materialismo di quest'epoca di transizione, non scoprono quella stella. Ma essa esiste, essa deve esistere. E innato in noi il sentimento dell'infinito, dell'eterno; e il centro e la sorgente di ciò è appunto la realtà dell'eterno e dell'infinito. Amate, rassegnatevi e credete; non protestate, non infrangete la legge: rivedrete i vostri figli. L'amore, che è in voi raggiungerà la sua fioritura.
Si, ma se io fossi accanto a voi, vedreste la fede, la coscienza della verità nel mio sguardo; vi persuadereste, che io non vi offro una filosofia mistica, ma che la mia anima vi trasmette hi sua comprensione ed il suo sentimento della vita. Io avrei cercato di rispondere alle vostre obbiezioni, di disperdere i vostri dubbi; ed io sento che l'avrei fatto con un tale affetto, con una tale comprensione della vostra sofferenza* che solo questo avrebbe già potuto portarvi un piccolo sollievo. Da lontano, ripeto, ciò non è possibile. Io posso mandarvi solo l'immagine di ciò che sento.
Mi ha molto rallegrato ciò che mi scrivete di Olga. È con voi o sono esse a Roma? 1) Io desidero di cnore che l'amnistia restituisca un di o l'altro Solovievic alla Russia. Io lo conobbi a Napoli e l'apprezzai subito. D'allora in poi la sua condotta è stata meravigliosa. Io temo per la sua debole salute.
Ecco alcune righe, che saranno sufficienti per Vanzoni, l'Italiano credo noto ai nostri amici. Io non conosco il suo indirizzo, ma egli e l'agente del Bey di Tunisi; forse è facile trovarlo. L'altro italiano* Zamperini, conosce Saffi.
Sarei lieto di sapere se la salate di Ogarioff migliora. Ricordatemi a lui e a Herzen.
Sono stato malato, ma ora mi sono rimesso. Io vorrei vivere fino alla primavera ventura, perchè penso di poter aiutare nell'organizzazione del movimento veneziano. D. resto mi è indifferente.
Addio, amica mia. Anche voi avete dei doveri, che dovete compiere. Cercate di non abbattervi e ricordatevi che fra quelli a cui il vostro coraggio dà'forza e suscita riconoscenza* dovete contare anche
Giuseppe.
J) Si tratta delle figlie di Herzen dallo prima moglie.