Rassegna storica del Risorgimento

OGAREVA NATHALIE ; MAZZINI GIUSEPPE
anno <1937>   pagina <1501>
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Lettere Mazzini a N. A, Qgareva 1501
ym.
27 novembre 1865. Mia amica,
avreste probabilmente pensato o che io sia morto, o che vi abbia dimenticata, il che è peggio della morte. Né l'nna cosa, né l'altra ed ecco che io ritorno a voi; poiché non avete avuto coraggio, mosso dall'amicizia, di rimproverarmi per il mio silenzio, il che m'avrebbe fatto piacere. Sono stato oberato di lavoro ecco tutto. Alla vostra lettera d'affari non vi era nulla da rispondere. Non si poteva far nulla ed io non me ne meraviglio. Io cercavo di migliorare le cose, come potevo. Non ne parliamo più.
Ma come vivete? Perchè non avete fiducia in me? Perchè questa regolarità nella corrispondenza che uccide ogni spontaneità? Perchè, se io non rispondo a qualche lettera, voi non me ne scrivete una seconda, se pur Bolo per lamentarsi di me? Scri­vetemi, datemi notizie della vostra salate e della salute di Lisa. Io non so nemmeno dove siete, non so, se il vostro ultimo indirizzo è temporaneo o abituale e per inviarvi queste righe, ho dovuto chiederlo a Nina Saffi.
Voi sapete probabilmente che la madre di Sani sta per morire; almeno io Io penso. Io l'ho vista pochi giorni fa e penso che essa non potrà sopportare la malattia: essa è troppo vecchia. Se essa morirà, suo marito la seguirà presto. Egli è pia anziano, è malato e meno tranquillo di essa; questa perdita lo scuoterà moralmente e fisica­mente; egli piomberà in un profondo dolore e gli sembrerà un avvertimento. Se i miei presentimenti si avverassero, Nina Saffi e sua sorella passeranno dall'Inghilterra in Italia. Almeno io penso così.
Di me non vi posso dire nulla di speciale; la mia salute è ora discreta. Credo che ciò non durerà molto. Quanto al mio lavoro, sapete lo scopo che io mi prefiggo: Vene­zia, il sollevamento, la guerra coli'Austria. Se io vivrò, fra quattro mesi saprò, se ciò è possibile. Nel caso positivo io mi avvicinerò a voi e cercherò di vedervi, di pas­saggio. E voi? ed i vostri amici? Io non so ora nulla della Russia. Il movimento ini­ziatosi cosi bene prima della sollevazione della Polonia, è per sempre soffocato? Non cercano di riprenderlo? Desidererei molto saperlo. Desidererei pure sapere qualcosa di Solovievic. Non potete darmi queste notizie? H. e 0. non mi scriveranno. Noi sen­tiamo così poco la solidarietà nell'affare di cui ci occupiamo, che basta separarsi per interrompere ogni rapporto. Non così facevano i primi cristiani: essi avevano una fede comune, noi abbiamo solo convinzioni.
Pensate a me qualche volta? Io vi penso di frequente. Vorrei esservi vicino e condurvi o per lo meno cercar di condurvi al mio lavoro. Soltanto qualche scopo santo all'infuori di noi, soltanto qualche dovere può salvarci dalle innumerevoli sofferenze, còlle quali ci opprime la vita e dai dubbi opprimenti che esse portano con sé. Voi ne avete bisogno pia di qualsiasi altra cosa ed io temo assai, che nell'atmosfera che vi circonda, voi non potete trovarlo. Ed io vi sono lontano e Panica cosa che posso fare per voi, è di pensare e di augurare. Spesso desidero scrivervi, poi mi dico: perchè? Cosa significa qualche parola, detta da lontano? Ma se (meato desiderio e questo pensiero significano qualche cosa per voi, scrivetemi; vi risponderò subito. Questo lungo .sileni zio era un'eccezione da parte mia. Baciatemi Lisa.
Vostro amico Giuseppe.
vedete Grazia? Pescantini? qualcuno degli svizzeri? DolgorukofF è lontano o vicino a voi? Leggete? e che cosa?