Rassegna storica del Risorgimento
BONELLI CESARE
anno
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1937
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pagina
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1502
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IL GENERALE BONELLI
CONTRIBUTO AGLI STUDII DEL RISORGIMENTO (continuazione e fine: ned. numeri precedenti)
Nell'aprile 1880, in seguito all' incidente Cavallini *) il generale Bonelli si risolse a scrivere le seguenti lettere al presidente del Consiglio:
Roma, 23 aprile 1880.
Eccellenza, la seduta di ieri alla Camera fa anche disgustosa per l'incidente Cavallini, ma l'È. V. seppe rispondergli in modo che non si poteva migliore, avnto riguardo alla gravità ed ai pericoli delle congiunture, delle insinuazioni e delle considerazioni addotte dallo stesso Cavallini. Per mio conto, la seduta di ieri portò al colmo le amarezze della mia vita di ministro. L'assenza quasi totale dei deputati ligi al Gabinetto pose a repentaglio molte istituzioni militari, feri dolorosamente la disciplina
l) Fatte le ricerche necessarie nei resoconti parlamentari dell'epoca risulta che di un incidente Cavallini non v'è traccia nel resoconto della seduta del 22 aprile 1880. In quella seduta presero la parola rispettivamente il deputato Cavallotti e il deputato Cavalletto (di partecipazione alle discussioni del deputato Cavallini non vi è traccia negli indici della Legislatura XIII); ma il primo svolse, senza incidenti, una sua interpellanza al Ministro degli esteri relativa alle circostanze della sua espulsione da Trieste e il deputato Cavalletto (del quale, forse, pia proh abilmente si tratta nelle lettere del generale Bonelli; perchè nella sua lunga carriera parlamentare si occupò costantemente di questioni militari) si limitò, discutendosi il bilancio della guerra, a combattere e sembra senza alcuna vivacità di linguaggio il rinvio della discussione del disegno di legge sulla leva (rinvio chiesto dalla commissione del bilancio) di una proposta del deputato Allevi relativa all'insegnamento ginnastico nella scuola secondaria e al tiro a segno. Da parte sua, il ministro della guerra, che allora era appunto il generale Bonelli, si limitò ad aderire alla proposta di rinvio, che fu accolta. Cosi, anche) nella seduta del 20 aprile della quale, forse, più probabilmente si parla l'on. Cavalletto si limitò a lamentare con qualche vivacità, ma senza nessuna asprezza di linguaggio, che i posti di capo di Stato Maggiore generale e di Segretario del Comitato dello Stato Maggiore generale fossero da tempo lasciati scoperti. Osservazione che dette occasione al deputato Morana di proporre una riduzione del capitolo relativo del bilancio, riduzione che, però, più che dal ministro della guerra, fu combattuta dal ministro dell'interno Deprclis e che la Camera respinse.
Né dagli indici di quella legislatura risulta che in altra seduta il deputato Cavalletto (il Cavallotti, in quel periodo di tempo, non si occupò, di cose militari) abbia mai suscitato incidenti degni di nota.
Ora, da tutte queste considerazioni, non è difficile arguire che l'animo del generale Bonelli, esacerbato per l'evidente lotta che, nella Camera, non si conduceva tanto contro di lui quanto contro le spese militari dalla Sinistra, abbia, forse un poco esagerato, nelle sue lettere al presidente del Consiglio dei ministri, l'incidente Cavai lini (cioè Cavalletto) sbagliando, nella citazione, il nonio del deputato che personalmente, non aveva alcuna importanza, ma solo ne assumeva agli, occhi del generale Bonelli per l'argomento trottato.