Rassegna storica del Risorgimento
BONELLI CESARE
anno
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1937
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pagina
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1503
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TI generale Bonetti 1503
dell'esercito, inflisse a me, personalmente, tm nnovo ed ampio disdoro e chiari che i pochi sostenitori del ministero defezionarono o si ridussero aU'indifferenza.
Continuando ad esprimermi con franchezza osservo ora che se di questi giorni io avessi presentato il progetto di legge sulla posizione secondaria degli uffiziali, fisicamente inetti al servizio, siccome fu sempre mio vivo desiderio perchè forma il provvedimento più. urgente, io avrei avuto alcuni sostenitori nella discussione del bilancio, ad onta della mia inabilità oratoria, e ciò avrebbe giovato assai a tutto il ministero. Invece, non solo fui abbandonato, ma apparve che, ormai, non si ha più fede neppure nel mio carattere personale; e l'È. V. apprezzerà, certamente, il dolore che si congiunge a questa mia dichiarazione. Intanto è certo che, al giorno d'oggi, l'abolizione del macino non è più una bandiera influente poiché anche una parte notevole della Sinistra voterà contro tale abolizione.
Prego, quindi, vivamente l'È. V. affinchè, rimosso ogni ostacolo, io possa presentare oggi stesso il progetto di legge sulla posizione secondaria degli uffiziali: e ciò facendo potrò ancora giustificare l'indugio che venne finora frapposto. Se, malgrado questa presentazione, il ministero dovrà poi, cadere di questi giorni, resterà sempre a di Lei vanto di aver provvisto, il più seriamente che si poteva, agli interessi militari del paese, i quali abbisognano, più che mai, di efficace tutela, dopo l'incidente Cavallini, che risveglierà pericolosamente la suscettibilità austriaca, mentre la situazione dell'Europa è tuttora piena d'incertezza.
Qualora, poi, non mi sia concesso di presentare fin da oggi il progetto di cui dopo [il progetto era allegato a questa lettera] voglia ritenere quella lettera come quale mi dimettessi irrevocabilmente, cosicché da oggi non mi presenterò più né al Consiglio né alla Camera. Suo devotissimo Bonelli.
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Roma, 27 aprile 1880.
Eccellenza, per effetto della lettera che ebbi l'onore di rivolgere all'È. V. il 23 corrente mese, da tale data mi trovo ministro dimissionario. A differenza di quanto dichiarai in quel foglio, intervenni ancora alla Camera per la discussione della legge sui provvedimenti militari straordinari, ma ciò fu perchè mi ripugnò sempre di promuovere imbarazzi al ministero, benché vi fossi entrato contro la mia volontà e quantunque, pel divieto fattomi di presentare la legge sulla posizione sussidiaria degli uffiziali, il ministero mi abbia esposto ai più sfavorevoli giudizi nella Camera e nell'esercito, mentre questo stimava fin qui il mio carattere personale. Oggi, ancora, nel chiuderai deDa seduta dei deputati, una rampogna amarissima ed un malevolo ordine del giorno del deputato Corvetto fi) mancò per poco di cagionare la sospensione
!) Il testo dell'ordine del giorno presentato dal deputato Corvetto nella seduta del 27 aprile 1880 era il seguente:
et La Camera invita il ministero a presentare entro l'anno un disegno di legge per le maggiori spese necessarie a compiere le fortificazioni della frontiera nord-est . Questo ordine del giorno non fu accettato dal ministro della guerra, generale Bonelli, il quale si dolse (e la lettera sopra citata lo conferma) che si potesse dubitare che la questione che ne era oggetto non gli stesse sommamente a cuore, ma soggiunse (efr. i resoconti parlamentari dell'epoca) di non poter assumere l'impegno richiestogli con l'ordine del giorno tesso, essendo nccessorii ulteriori studi prima della presentazione del desiderato disegno di legge. L'ordine del giorno Corvetto non fu accettato neppure dalla Commissione e dopo prova e contro prova fu respinto anche dalla Camera.