Rassegna storica del Risorgimento
ZAMPETTINI GIOVANNI
anno
<
1937
>
pagina
<
1515
>
VARIETÀ, APPUNTI E NOTIZIEH
' UN MUSICISTA DI MERCANTINI jH
A Senigallia, in quel Rione Porto che, popolato in maggioranza di arditi navigatori ricordava nei nomi delle sue molteplici stradctte gli approdi più significativi di Oriente, nacque il 23 marzo 1802 Giovanni Sante Nicola Zampettali uno dei quattro figli di Francesco e Vincenza Boldreghini.
Cresciuto alla celebre scuola di GiovanniMorandi, lo Zampettini sì affermò prima come cantante e quale basso comico fa applaudito sulle scene di Chieti (1830-31), Zara, Iesi (1832, 37, 41), Corfù (1832, 33, 45), Macerata (1833, 42), Treia (1834), Norcia (1835), Livorno (1836), Borgo S. Sepolcro e Foligno (1836), Siena (1837), Viterbo (1837), potendo avere in patria il privilegio di-stare accanto a Maria Malibran l'estate 1834 nell'eseguire VEsule di Roma di Donizetti, Norma e Sonnambula di Bellini ed il Barbiere di Siviglia di Rossini.
Datosi poi alla concertazione delle opere, fu particolarmente apprezzato nei teatri di Forii (1844), Iesi (1845), Corfù (1848) e Sinigaglia (1851, 52, 53) dove e quale istruttore dei cori e quale direttore d'orchestra, fece rifulgere le sue preclari doti d'artista. Ma all'insegnamento ed al comporre doveva lo Zampettini affidare la grandezza del proprio nome. Come maestro gli fanno onore Cesare Boccolini ed Angelica Monti. Del primo dissi già estesamente altrove; della seconda brevi le notizie-Angelica Anna Margherita nobile Monti una dei quattro figli di Francesco e di Pasquali Teresa nacque a Senigallia il 10 maggio 1828. Di belle forme, dal viso severo ed aristocratico, per l'agile e simpatica voce, e per il metodo di canto appreso, si fece applaudire a Pesaro, a Corfù, a Perugia, a Trieste e ad Ancona. Poi, per volontà del marito innamoratissimo di lei, diede con sommo rincrescimento, l'addio all'arte tanto prediletta. Mori nella città natia il 5 dicembre 1908.
Nei periodo che decorare dal 1842 al 1849 Luigi Mercantini, giovane di 22 anni chiamato da un eminentissimo Principe della Chiesa (il Cardinale Fabrizio Sceberras Testaferrata) e quasi col favore dell'intera città a far scuola pubblica d'eloquenza, fu insegnante e poeta sulle rive del Misa. Quanto fosse apprezzata subito l'opera sua lo desumiamo, per una minima parte, anche da questa lettera, inedita, ad uno dei suoi protettori:
Al Chiarissimo Signor Conte Francesco Cassi Pesaro.
Senigallia 7 maggio 1814. Mio venera tissùuo Cassi
Dovevo scrivervi alcuni giorni fa per avere da voi tal cosa onde non solo consolereste me ed il desiderio del Signor Gonfaloniere ma ài anche quello degli altri buoni einigagliesi; ma credo ancora di fare in tempo.
Si vorrebbe da voi un sonetto da poterne fregiare la raccolta per la venuta dell'Emo Cagiano. Carissimo Cassi mio vedete di mostrare questa volta che voi amate davvero il povero Mercantini; egli desidera da voi questa grazia e avete a fargliela. Io vuo* cercare che la Baacolta abbia cose buone ed alcune giù ne ho; in pronto,