Rassegna storica del Risorgimento
ZAMPETTINI GIOVANNI
anno
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1937
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pagina
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1516
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1516 Varietà, appunti e notizie
ma vorrei glo riarmi di potervi porre anche un sol verso di Cassi. Non sarete poi sì difficile che non vogliate soddisfare a questa santa vòglia che u'è venuta.
Mi potete mandare il sonetto da qui a 8 a 10 giorni ancora o se aveste anche qualche altra cosa già fotta, che potesse avere alcuna relazione con la circostanza, sarebbe buona anche questa.
Salutatemi Giulio Giovannino e voi amate e pensate a consolare il desiderio
del vostro
obb.mo aff.mo dev. ed OH.
f L. Mercantini.
Nessuna meraviglia quindi se fra i nobili spiriti ammiratori del Tirteo garibaldino, si trovi anche Io Zampettali. Questi non doveva mancare ogni qualvolta si presentasse propizio l'incontro per palesare i sentimenti che l'animavano.
Infatti un manifesto a stampa con la data del 27 settembre 1846 e recante il programma di un trattenimento da offrirsi in quella sera al teatro La Fenice di S enigallia, porta al n. 3 l'indicazione a Coro popolare eseguito da coristi cittadini e forestieri con musica del signor Maestro Giovanni Zampettini .
Quale fu l'esito della serata? Lo racconta il Mercantini stesso nella celebre narrazione dei festeggiamenti fatti per l'amnistia concessa dal Grande Concittadino:
... alla declamazione dei versi pose fine hi mia canzone del Poeta italiano . Si cantò anche il coro popolare con musica del Signor Maestro G. Zampettini siniga-gliese che delle sue note crebbe tanta letizia e tanto affetto alle parole da eccitare lacrime di gioia e di tenerezza insieme. In ultimo il concerto degli ottoni eseguì il terzetto finale dell'Emani; un continuo agitarsi delle bandiere e dei bianchi fazzoletti per ogni palchetto da tutta la platea e le braccia alzate e le voci che uscivano dal cuore e i volti che si vedevano accesi di una gioia santissima facevano un insieme che ben potrebbe essere soggetto di un quadro in cui si volesse dipingere la festa di un popolo che sente la soavità della pace.
Il biglietto d'ingresso per la serata alla Fenice , non era fissato rimettendosi questo alla generosità dei Signori che interverranno . Ma chi aveva organizzato il trattenimento? Lasciamo che la seguente lettera parli da se:
All' Illustrissimo Signor Gonfaloniere di Senigallia.
I sottoscritti fanno istanza a Y. S. I. affinchè si degni compartir loro il permesso di aprire il teatro nella sera di Domenica 27 corrente mese. Il soggetto del tratte* nimento sarà un coro in musica eseguito dagli stessi senigalliesi in encomio del Sommo Pontefice; una sinfonia eseguita dal concerto ottoni; una declamazione di una qualche poesia allusiva parimenti all'attuale circostanza; e l'estrazione a sorte di un premio di un orologio d'oro a favore di uno dei spettatori. Si rende poi noto a V. S> I. che tanto l'intròito di detta serata quanto l'utile ohe potrà ritrarsi dalla suaccennata estrazione saranno devoluti a beneficio dei poveri della nostra città.
f Gio. Salvatori Girolamo Simoncelh*.