Rassegna storica del Risorgimento
ZAMPETTINI GIOVANNI
anno
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1937
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pagina
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1521
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H LllUii E PERIODICI I
DONATO SCIOSCIOLT, H dramma del Risorgimento sulle vie dell'esilio. Profila trame e rivelazioni dei proscritti del Belgio su documenti inediti dei più. grandi archivi d'Europa; volume primo (marzo 1821-maggio 1830), Roma, Signorelli 1937-XV, in 8, pp. XII-505. L 36.
Questo libro di 500 pagine a cui Donato Scioscioli ha dedicato tempo, fatiche e passione, è stato annunziato sotto i colori più seducenti. Al titolo, già di per se suggestivo, è stato aggiunto un sottotitolo ancora più sonante e promettente e la circolare colla .quale il coraggioso editore ha preannunziato' il libro era tale da solleticare la grande curiosità e l'interesse del mondo degli studiosi. L'autore, diceva la circolare, ha percorso per molti anni in lungo ed in largo l'Europa, compulsando archivi pubblici e privati, raccogliendo la tradizione rimasta sul posto e traendone una miniera di documenti e di scoperte inaspettate che,'dati i molti errori sinora diffusi, illuminano di viva luce l'età del Risorgimento e schiudono nuovi orizzonti al panorama della storia. Ma la prefazione dell'A.. sullo stesso tono, prometteva novità ancora più significative e tali da far spalancare gli occhi ed aprire i cuori alle più legittime speranze di fortunate ricerche e di rivelazioni inaudite.
Lo Scioscioli si propone di risolvere un problema appena sfiorato da brevi e modesti contributi: come i proscritti più noti vissero in esilio e operarono perla patria lontana, come apparvero ai popoli che li ospitarono, con quali mezzi e con quali arti lo spionaggio e la diplomazia della Santa Alleanza li perseguitarono e quali rapporti i proscritti stessi mantennero con la Madrepatria.
XI tema in verità è assai*arduo per la vastità e per la difficoltà delle ricerche condotte con scaltrito discernimento. L'A., malgrado sia alle prime armi con argomenti storici, non sgomento l'affronta con giovanile baldanza e con una pazienza veramente certosina. Conoscitore di molte lingue e dialetti, ha percorsa tutta l'Europa, visitati grandi e piccoli centri, persino le ville di campagna; ba raccolta qua e là la tradizione miracolosamente rimasta dopo più di un secolo, è riuscito a farsi aprire archivi chiusi agli altri, ottenendo persino da uno zelante funzionario (beato lui!) la facoltà di portarsi per maggiore comodità di consultazione i documenti all'albergo; ha rifatta la via percorsa dai proscritti, respirando (parole dell'A.) l'aria dell'ambiente in cui vissero, li ha fatti rivivere colla loro anima, ha ricostruite le situazioni drammatiche colle stesse voci dei proscritti. Bandito il fardello delle note da lui ritenute superflue, ba corretti gli errori altrui, è giunto nelle sue indagini dove nessuno era arrivato mai e persino ha scoperto a Vienna il voluminoso incartamento diplomatico e politico del Metternich, i cui fasci, scrive lo Scioscioli, quantunque ben ordinati e legati, giacevano coperti da uno strato di polvere che faceva spavento, segno evidente che da oltre un secolo, e cioè dai tempi del grande Cancelliere ad oggi, nessuno li aveva più toccati (!!).
Dopo tale preambolo dell'A. era più eho legittima la speranza del lettore di trovarsi davanti ad un lavoro poderoso, poggiato sulle salde fondamenta di una documentazione di primo ordine, con molte ed importanti rivelazioni, condotto con un metodo scientifico, rigoroso, tale da costituire una fonte fondamentale e sicura per la storia dei nostri proscritti politici; ma è doloroso, affermare che, a lettura faticosamente compinta, la delusione è profonda perchè i risultati raggiunti sono di gran lunga inferiori ai propositi ed allo non dubbie fatiche.
Allo Scioscioli hanno fatto difetto alcune doti essenziali; la mancanza assoluta di ima larga, soda, precisa preparazione bibliografica sull'argomento e quindi l'abito di