Rassegna storica del Risorgimento

ZAMPETTINI GIOVANNI
anno <1937>   pagina <1526>
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Libri e periodici
ed all'operato dello Chrzanowski, alla <tfantasia politica del Gioberti ed al nuovo atteggiamento francese; esaurienti, obbiettivi esami sull'eterna questione meridionale e siciliana, nonché sulle tendenze separatiste dell'isola. E molte leggende sul 15 maggio sfata la calda, simpatica voce di Carlo Trova, corroborando autorevolmente ed inoppugnabilmente vecchie tesi reazionarie.
Il notevole volume, ch'è degno di elogio anche per quanto riguarda la ricerca e l'identificazione dei riflessi europei del moto italiano, si chiude con alcuni tratti rifercutisi alla penisola, tolti dal Diario parigino.
Vappaiono sostenuti e misurati conversari con esuli e con stranieri, ricordi e speranze, tra raffermarsi impellente della sfinge napoleonica. Proprio al fine una significativa e gustosa scenetta: La nostra conversazione fu interrotta scrive il Senior ... dall'entrata dell'Abate Gioberti... Gioberti si congratulò con me, perchè ei (eravamo) liberati da Kossuth. Mazzini e Kossuth, egli disse, sono stati gli uomini più perniciosi di questo secolo. Se la libertà deve venire distrutta, nessuno vi si adopera meglio di un demagogo . alo assentii alla massima, ma mi divertii dì sentirla da lui.
PAOLO DALLA. TORRE
ADOLFO MABELLINI, Fancstria, (Uomini e cose di Fano), Fano, Tip. Letteraria, 937XV, pag. 524 con tavole p. A., in 8 grande.
Adolfo Mabellini, nell'atto di lasciare il suo ufficio di direttore della Biblioteca Federiciana, ha voluto offrire una nuova testimonianza del suo nobile amore alla Città di Fano, all'Istituto per tanti anni e con tanta passione diretto, pubblicando questa miscellanea di studi che si riferiscono appunto ai momenti più vivaci o più importanti della storia fanese.
Fra codesti studi, due ci sono sembrati degni di particolare menzione per questa Rassegna, e cioè quello relativo alla rivoluzione del 1831, e l'altro riguardante i festeggiamenti fanesi per Pio IX.
È noto quale buon contributo abbiano dato ad una migliore intelligenza dei fatti rivoluzionari che culminano con l'impresa del Sercognani, gli studiosi delle Marche. Questo del Mabellini, deve essere avvicinato a quelli; ed è l'illustrazione piana, esatta, ed ampia di ciò che gli archivi fanesi offrono sull'argomento. Le esaurienti ricerche del Mabellini, anche per la cerchia in cui dovevano essere contenute, non potevano appor­tare modificazioni su quella che è la valutazione complessiva della Marcia su Roma concepita dal Sercognani ed operata con così largo concorso di marchigiani; ma esse recano tuttavia in luce documenti e lettere (anche del Sercognani stesso) che fin qui erano ignorati, e, precisando la cronistoria di quell'avvenimento e moltiplicando per­sonaggi e azioni sulla scena rivoluzionaria, contribuiscono a quella più ampia visione dell'accadimento che, in verità, era s tato quasi dimenticato o sepolto sotto altre vicende politicamente meno importanti.
Intorno a Pio IX, il Mabellini non dichiara soltanto quali fossero in Fano le esul­tanze e le feste allorquando il Pontefice fece nel 1857 quel viaggio nei suoi Stati, che doveva essere l'ultimo; ma si sofferma anche a rilevare quali fossero le manifestazioni a cui il popolo di Fano prese parte, allorquando il nuovo Pontefice intraprese le tanto invocate riforme.
Altri brevi studi del Mabellini interessano il Risorgimento, quali, per esempio, quello su Terenzio Mamiani; ma il maggior numero riguarda periodi storici precedenti. Da questo novero vogliamo trarne uno, anche per semplice notizia, e cioè quello che tratta della temporanea dimora di Cristina di Svezia a Fano nel 1640, e cioè durante quel suo famoso "pellegrinaggio,, che a diro il vero offre una messe sempre più abbondante e saporosa, quanto più si conoscono le carte innumerevoli di archivi