Rassegna storica del Risorgimento

LIONE (COMIZI DI) ; CUSTODI PIETRO
anno <1938>   pagina <52>
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Carlo Antonio Vìantìllù
fosse esercitata dalla universalità del popolo per mezzo di legittimi rap­presentanti, persuaso che comunque il popolo ne potesse abusare, sareb­be sempre danno minore che se si volesse spogliarlo di questo suo diritto. Ineggiava al coraggio civile (in questo senso sarebbe stato più proprio chiamarla coscienza civile) secondo lui più meditato e più, diflicile del coraggio militare, che frenasse le passioni e gli interessi particolari, e li subordinasse air amor di patria.
Coerente a questi principi, il 19 giugno 1797 stampava un Avviso di un Patriota al Comitato di costituzione* dedicato a Bonaparte citta­dino generale in capo, in cui lamentava che copiando per la Cisalpina la Costituzione francese vi avessero tolto i soli tre articoli che limitavano il potere del Direttorio esecutivo, riserbando ài Corpo legislativo le ispezioni di tesoreria e la nomina e destituzione dei tesorieri; vietando che si introducessero truppe straniere nel territorio della Repubblica e che il Direttorio potesse avvicinare la truppa nazionale al luogo di sua sessione senza il consenso del Corpo legislativo: La mia schiettezza mi ha fatto altre volte favorevolmente conoscere a voi. Non sdegnate di riceverne un nuovo atto nell'avviso che vi acchiudo, e che il solo peri­colo della mia patria mi trasse dal cuore, contro la giurata mia mas­sima di tacer sempre. Voi lo giudicherete non come un altiero padrone che sdegna di vedersi nel minimo contrariato, ma come un imparziale cooperatore alla nostra felicità .
H primo di luglio, con una Continuazione dell'Avviso lamentava che delle tre esclusioni da lui deprecate si fosse riparata solo quella rife-rentesi alla truppa straniera, escludendo dal provvedimento la truppa di nazione alleata, il che rendeva vana la cautela proposta. Lamentava che si fosse attribuito al potere esecutivo l'arbitraria facoltà d'impedire l'esercizio delle loro funzioni a quei ministri di qualunque culto che hanno demeritata la confidenza del Governo . Finalmente il 10 di luglio con un'Appendice all'Avviso polemizzava col Moscati che nel Discorso al Popolo sui vantaggi del metodo col quale si è proclamata dalla Repubblica Francese la Cisalpina* lo accusava di aver scritto col malizioso animo di indisporre il popolo .
Fochi giorni dopo, al primo di agosto, insieme col Buzzi chirurgo iniziò la pubblicazione settimanale del Tribuno del Popolo che inalbe­rava sulla testata come una bandiera o come un parafulmine l'art. 354 della Costituzione Cisalpina: A nessuno può essere impedito di dire, scrivere, stampare i suoi pensieri.
Nel secondo numero del periodico egli prendeva una decisa posizione contro la amministrazione francese: Ognuno si ricorda lo straordinario