Rassegna storica del Risorgimento

1821 ; LECHI LUIGI ; PROCESSI ; CARBONERIA
anno <1917>   pagina <2>
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Giuseppe Solido
sarìa l'erezione di mi apposito anfiteatro per contenerli.1 Nel convento di Rezzato (vicino a Brescia) si legge ancora oggi una lapide che ricordando la costruzione di una cisterna dovuta alla liberalità del conte Pietro Leoni nel 1747, fa menzione di un altro Pietro Lechi, che quattro; secoli prima concorreva alla fabbrica di quel monastero.
Sul finire del xvn secolo un Giov. Maria Lechi si trasferiva da Lumezzane di Val Troni pia a Brescia, e suo figlio Faustino ne acqui­stava poco dopo la cittadinanza. Pigli di Faustino furono Bernardino, morto a Venezia senza discendenti, Pietro e Angelo abate ; i quali due ultimi nella prima metà del secolo xvrn ottenevano dalla Repub­blica di Venezia il titolo comitale e la nobiltà.- Da Pietro nacquero Galliano e Faustino, celebre il primo per la sua vita avventurosa e ribelle, narrata già con sana critica e spogliata d'ogni esagerazione dall' illustre Molmentì.8 e da nions. Luigi F. Fé d'Ostiani ; * mite, colto e generoso il secondo, appassionato e intelligente cultore di cose d'arte e raccoglitore di armi, di quadri e di antichi strumenti musicali.
Abitarono i Lechi per tutto il secolo xvm la casa di loro proprietà posta quasi di fronte all'antica chiesa di S. Agata ; non ne resta oggi che la porta, di elegante e corretto disegno, ma basta a testimoniare come tutto il resto dell'edificio dovesse essere assai decoroso.5
Fu da questa casa appunto che la mattina del 18 marzo 1797 usci col tricolore spiegato il sottile ma animoso manipolo dei congiurati, che, fatto prima sacramento di viver liberi o morire, iniziava quei moti che dovevano travolgere gli antichi ordini della Repubblica veneta e fondare il governo provvisorio del popolo sovrano di Brescia.
Erano fra quei pochi cinque dei fratelli Lechi,0 arditi e gagliardi, e in tèsta a tutti il maggiore, Giuseppe, trascinante nel proprio en­tusiasmo anche le sorelle ; una delle quali, Fanny, detta da un cro-
1 Sistoria della Tim'eva 0 ::8a!t. Brescia, SabblCi.Ì599, pag 10 e e (Stolte preziose notìzie sulla famiglia Lochi ebbi anni or sono (1902) dalla gontólegffsa- del conto dotfr. Teodoro Lochi, nipote elei generale dello stesso nomev il quale ad ogni mia domanda, forse talvolta importuna, rispose sempre con squisita cortesia e pre mura, di ohe mi t grato obbligo riagriraarlo pubblicamente.
'*' Sfottale fornitemi dal conte dottor Teodoro Lechi.
* j trauditi (tifila Mtipnbbiha Venata. Firenze, Beraporad, 1890, pag. 171 e seg.
4 Broncia iìèl li da. Broscia, fratelli Qeroldi, 1908. pag. 99 e aeg. Opera postuma, pubblicata In bolliBslma edizione fuori conuneroio dalla nipote nohil donna contossa Paolina de atontholon Ì?B d'Ostinai, selle.- 'gentilmente me né regalò una
copia
6 Ufotlaie avute dal conte dottor Teodot-ò Leoni-
6 Giuseppe, Giacomo, JLngolo, Bernardino e Teodoro. (Luigi era allora ra-