Rassegna storica del Risorgimento
1821 ; LECHI LUIGI ; PROCESSI ; CARBONERIA
anno
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1917
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pagina
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20
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0 Giuseppe SoHtro
l'immediato arresto del Buccelleni e di aprire a suo carico speciale inquisisrione,'
Lo studio del processo bresciano insieme ad ammirevoli atti di dignitosa fermezza, dì fede, di generosità e di coraggio a tutta prova, offre anche pur troppo frecciente spettacolo di deplorevoli debolezze e imprudenze da parte di gente entrata nella congiura senza la necessaria preparazione morale, senza la più elementare coscienza dei doveri elle eòi parteciparvi assumeva verso di sé e degli altri. Non mai accadde però d'incontrare prima d'ora fra gì'inquisiti bresciani, delatori spregevoli, mercanteggienti l'impunità a proprio esclusivo vantaggio, senza riguardo alcuno; alla vita e alla libertà dei compagni. Lo stessoDucco, origine prima di tanti guai, nel!'implorare una mitigazione di pena, non però V impunità, respingeva energicamente che gli fosse concessa come prezzo delle sue rivelazioni, ma soltanto come atto pietoso di clemenza sovrana verso un pentito che non sentiva in sé la forza per sostenere un conflitto contro lo Stato. E lo stesso beneficio intendeva fosse esteso anche ai compagni da lui traviati e compromessi, dolente del male ad essi cagionato, e invocante su di sé, come solo responsabile, tutto il rigore della legge.
"Per questo tanto più riesce doloroso dover ora parlare di un uomo fornito d'ingegno e di studi, vissuto in un ambiente elevato, in buona posizione economica, nella pienezza delle forze fisiche e intellettuali, il quale dimentico della propria dignità di uomo e di cittadino, sordo alle voci dell'amicizia, profanatore della santità del giuramento, senza attenuanti di precedenti sofferenze né di paurose minacele, scende a patteggiare col nemico fino a ieri combattuto 'è si offre di vendergli col miglior interesse per sé non soltanto i segreti suoi e dei complici e l'opera sua nel presente, ma la sua vita e la
' Archivio di Sfato di Milano, I-tyotocollo stelle Sessioni voi; II, Sessione JS 94, da fot. 386 a 338.
No a mi para inutile avvertirò elio l'livreato Ai deciso per malora e non olla unanimità essendovisi dichiarati oontrari i consiglieri dottor Francesco Pizzinl e dottor G. B. Condonati ; il primo perche* non vi trovava il caso specifico preveduto dalla Sovrana Risoluzione ohe intendeva espressamente fossero colpiti di arresto soltanto gli autori, capii propagatori seduttori mentre il Baccelloni non appariva come tale: il secondo perla atessa ragiono od anche porche il paragrafi) terzo della Risoluzione stessa proibiva tosBatìvomento alla Commissione di aprire speciale inqitfstetótìe contro coloro che non 'l'ossero compresi nella categoria su accennata.