Rassegna storica del Risorgimento
1821 ; LECHI LUIGI ; PROCESSI ; CARBONERIA
anno
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1917
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27
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Nuova contributo alia éòria dei processi del 1821 27
più resistere all'evidenza della verità, aveva tutto ingenuamente confessato, indicando lui, inquisito, come II suo aggregatore.
Il Lechi senza lasciai trasparire sul volto il turbamento che certo sentiva nell'animo pel tradimento dell'amico, rispondeva d'esser tranquillo della sua innocenza aggiungendo che se per fatale circostanza fosse caduto in fallo, non avrebbe esitato ad ammetterlo implorando la clemenza del governo; dover per ciò insistere nel suo diniego e accusar Buccelleni come calunniatore.
Il Salvotti replicava, ammoniva, esortava, La Commissione ha bensì trovato degl inquisiti negativi, e in generale furono quelli che :Si sentivano colpevoli. Egli però deve rammentarsi che la Giustìzia non ha d'uopo della confessione del colpevole per rilevare la verità; la confessione non fa che attenuare la colpa specialmente in questa materia, dove tutti i governi, e specialmente il nostro, si compiace d'esser piuttosto il padre che il giudice rigoroso dei propri sudditi. Voglia egli dunque penetrarsi di queste considerazioni e non ricusare ostinatamente al suo Governo il tributo di una leale manifestazione .
11 Lechi rispondeva sentirsi penetrato di queste considerazioni, di cui certo prÓfifcierébfce se sì sentisse colpevole ;; ma non potere naturalmente ammettere ciò che nell'intima sua coscienza sapeva non esser vero.-1
Salvotti ordinava allora la lettura dette deposizioni del Buccelleni, e il Lechi le accoglieva con la più alta e ben simulata meraviglia; e quando gli si aggiungeva che anche il eonte Ducco lo accusava, Né Ducco, né cento altri rispondeva potranno mai stabilire una colpa ch'io non ho mai avuta K iFalso/qnindi il DucCp come il Buccelleni,
Invano insisteva il Salvotti mettendo innanzi le deposizioni di Manfredini, e ricordando il colloquio tra Scalvini e Àrrivabene ch'era tutto una prova contro di lui;2 il LecM non perdeva le staffe e ribatteva: Scalvini e Arrivacene possono aver parlato di me perchè era notoria la visita della polizia all'isola nell'estate del 1821 . E aggiungeva che se si fosse sentilo colpevole sarebbe fuggito, mentre invece s'era portato a Milano a domandar spiegazioni alla polizia. Aveva allora saputo che alcuni Salodiani, dopo esser inutilmente
i Gomts rf vede, la furberia curialesca dèi famigerato inquirente, si spuntava davanti alla fine ironia, e alla rosiBtenisa decisa dell'avveduto patrMo bresciano.
i Veggosi in proposito il già riferito rapporto della Commissione al governatore Strassoldo.