Rassegna storica del Risorgimento

1821 ; LECHI LUIGI ; PROCESSI ; CARBONERIA
anno <1917>   pagina <30>
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30 Giuseppe Solilro
Riporto qui per intero le deposizioni del Buccelleni, come si leg­gono nei protocolli della Camera di Consiglio sotto la data del 10 ottobre 1823 : le quali valgono a confermare davanti alla storia la sua vergogna con le suestesse parole, ma anche a dimostrare come l'amore delia libertà e l'odio allo straniero, fossero già allora diffu­sissimi e vivi presso i Bresciani delle classi più colte,x
Prima però mi soffermo brevemente permetterne in, rilievo alcuni punti che toccano questioni recentemente sollevate e discusse dagli studiosi di questo periodo di storia del nostro risorgimento.
Dichiara anzi tutto il Buccelleni, per averlo udito dalla bocca del medico Zola e del conte Luigi Lechi, vale a dire di due dei capi o membri più influenti della Società dei Federati , che la rivolu­zione di Napoli prometteva l'indipendenza di tutta VItalia ; che da per tutto si costituivano Società italiane con lo scopo preciso di ten­tare una federazione di tutta VItalia promulgandovi la costituzione spagnuola ; che il principe di Garignano doveva essere il capo della rivolta in Piemonte, indi di tutta V Italia. Il che dimostra come il programma della Federazione s] nella mente e nell'azione dei capi.. fosse essenzialmente italiano* non regionale, e serve a corroborare ciò che già, con assai buone ragioni, e in base a un documento da lui per primo pubblicato 'contenente gli ordinamenti della Federa­zione, il Bersa.no sostenne, esser cioè già scomparso allora dalla Federazione italiana ogni carattere regionale, per aver già i nostri patrioti idealmente abbattute tutte le barriere che 11 divideva e asso­ciate le loro forze per la effettiva realizzazione di quell'unità italiana che già esisteva nell'anima loro. Nessuna meraviglia quindi che una società che si prefiggeva tali scopi potesse fin d'allora emanare proclami con le fatidiche parole di Regno d'Italia .a
Che poi di questa Italia, tutta libera e costituzionalmente ordinata,
spesso dosidurato e ammutita parimenti Vincenzo Moni che si compiaceva, sen­tirvi declamare . versi del suo Aristodemo dalla voce robusta di quel prof. Buc­celleni appunto dì cut <tnt si discorro. (Off. Oociomarrt, op. eli., pag. 100).
Ii'insofferenza dei Bresciani' per ogni forma di servita, era nota in tutta Italia, Ad essi partìcolarmeni indlriwavano.i; StouoaJesL nel 1821 un loro pro­clama po (eccitarli tt cooperare con V'usato/ valore alla buon riuscita del moto imminente, o al férmo stóbtìUnonto dell'indipendenza italiana. Il proclama fu pub­blicato integralmente dall'Odorio! Jòp. cit,, voi. X, pag. 201 e seg.J.
4 AKTCJUO BHRSÀSO, Adolfi Federati' Carbonari, in Atti della B. Accade­mia delle Scienze di Otorino , V0> tóft Torino Bocca, 1909-10. Dello stesso: Ancora a proposito di Federati e M Adeìfl, in M Elsorgimento italiano, anno XV, iosa, 3 da pa 440 a 44fc