Rassegna storica del Risorgimento
1821 ; LECHI LUIGI ; PROCESSI ; CARBONERIA
anno
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1917
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Giuseppe Solitro
che Milano era il eentro per esservi dei ricchi, dei dotti e dei di pio-
matici, ove, diceva Zola, doveva recarsi presso il Gonfalonieri guai
incaricato del Lechi, che era capo della Fazione Bresciana, a cui
<< apparteneva tutto il ceto dei così detti Romantici, di cui erano
direttori gli Ugoni. Lo si invitò dallo Zola a cooperare, e se gli
disse che su di esso si avevano delle viste grandiose, e che in
proposito il Lecchi ('e) in persona gliene avrebbe parlato ; come
infatti dopo pochi giorni si vidde di mattina il Lecchi (sic) nel suo
studio, ed in seguito gli richiamò quanto udito aveva dallo Zola,
soggiungendo che grandi somme erano state messe a disposizione
del partito Federato, ch'egli era stato a Milano a conferire con alti
personaggi, dei quali gli nominò però il solo Gonfalonieri, che egli
era investito di pieni poteri per la Provincia, che poteva conferire*
dei gradi importanti, che aveva molti cospiratori anche fuori di
Brescia e segnatamente di avere nella Provincia di Salò (si legga
Bìmera di Salò) molti federati fra li quali sembragli essergli stato
nominato il Colonnello Grisetti ; che si adoperava per la diffusione
anche per le Provincie Venete, ma che ivi la tela non era così ben
disposta, e gli nominò certo Torri già stampatore Provinciale come
suo incaricato in Verona. Come infatti rilevò che costui faceva fre-
quenti viaggi, dimorando in casa del Lecchi (sic) all'isola del me-
desinio. Lo stimolò ad essere Federato e gli propose la formula del
giuramento, che conteneva la promessa del segreto, di obbedire
ciecamente al suo capo, e di diffondere il Federalismo per promul-
gare la Costituzione Spagnuola, al che esso rispose colla formola
giuro. Gli lesse una proclamazione in italiano diretta agli Italiani
stampata senza data di luogo e tempo,1 ed altra in latino pure a
stampa diretta agli Ungaresi per eccitarli a far causa comune. Gli
predisse che in un precisato giorno del Marzo di detto anno 1821
sarebbe succeduta la rivolta nel Piemonte, della quale sarebbe stato
capo il Principe di Carignàn indi di tutta Italia. Lo istruì dei
segni, cioè di premere colle dita il mezzo della palma della mano e
"di porre la mano sopra il lato sinistro, sovra il lombo, come in
atto di accennare la spada ; così pure di alcune parole di ricono-
scimento fra le quali erano Onore, Costanza e Patria.7 Lo creò Ga-
1 Ritengo sin lo stesso proclama di ooi parlarono il Daoco ori altri, e eie fa recentemente pubblicato dalla signora Avetta. (Op. oli., app.II, dnpag. 763 a 765).
* Angelo Bina Ir! ini accennando nello ne deposizioni al 2 centro della Federazione diceva ohe aveva adottate por parole di riconoscimento patrio, onore, costituzione , mentre l'altro ramo degli Ugoni e Duoeo aveva le parole patria,