Rassegna storica del Risorgimento

1821 ; LECHI LUIGI ; PROCESSI ; CARBONERIA
anno <1917>   pagina <41>
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Nuovo contributo alla storia dei processi del 1821
se aggiungeva non si potè aver la confessione di Lochi, ciò non è Colpa di Buccelleni che fece, quanto in lui stava per produrre qne- sto risultato. Egli si è esposto al pericolo della futura vendetta della famiglia Leoni assai potente e temuta; l'ulteriore di lui arresto sa- rebbe quindi un castigo di cui non è meritevole, avendo con la sua confessione cancellata ogni macchiai* In seguito a ciò la Com­missione conchiudeva all'unanimità aver l'avv. Antonio Buccelleni adempiuto alle condizioni impostegli dalla Sovrana evoluzione sul suo cónto emanata, e dover quindi cessare in suo confronto ogni ulteriore inquisizione, ed esser egli posto in libertà.1
Alla, fine del marzo 1824 si chiudevano gli ultimi costituti del Lechi, che, come abbiamo già visto, erano riusciti completamente ne­gativi, e il 14 aprile la Commissione si radunava per udire la rela­zione e le conclusioni del Salvottì." Il quale esaminate prima minu­tamente le risultanze processuali a carico del Lechi, fondate princi­palmente sulle denunzie del Buccelleni, sentì poi il bisogno di spezzare una lancia a favor di costui, quasi a giustificare con ciò anche la Commissione ohe se n'era servita. Il ragionamento su cui è basata questa difesa, che noi non ci sentiamo certo di poter approvare e che infine è una nuova condanna per il delatore, merita di essere cono­sciuto.
Né si dica esclama il Salvotti che Vimpimista suol essere ritenuto un uomo abbietto e immorale. Buccelleni non si presenta al certo con questi colori. Egli non era quel colpevole che, già convinto, mette a prezzo la sua confessione. Egli sapeva che ne- gando si salvava, giacché non era vi contro di lui la prova legale.
1 È evidente dia la macchi cominciava allora appunto a distendersi sulla vita del liberato. Quanto Alta temuta vendelirt dei Iieehi. noi sappiamo die la sol­tanto il disprezzo.
- Archivio di Stufo di Milano. Protocollo dello Sessioni, voi. II, Sessione
3Sr; 127, 'la 1 462 a 464-
35fella stessa sessione, che lu la 144", il Salvottì presentò In sua relazione ,a(i conchinso sugli inquisiti: aw. G. B. Bazoi, colonnello Giuseppe Ventura o conte liutai Lochi, bresciani; e Inaiamo su Luigi Moro ai di Milano, Antonio En-rioo Mortara di Casalmaggioro e dott. Pietro Eovati di Bondeno, pei quali tutti, fn propost 0 accettata la sospensione del procosso per diletto di prove legali. XI colonnello Giuseppe Ventura di Paolo era nativo di Carpenedolo; aveva militato nell'esercito italico e si era distìnto in parecchio Impreso meritandosi la croce della Corona di ferro e quella della Logion d'onore. Aggregato al centro del Lochi, era stato arrestato nel 1823 por denuncia del Bratddinl e s'ora mantenuto costante­mente negativo.