Rassegna storica del Risorgimento

PIVA DOMENICO ; GARIBALDINI
anno <1917>   pagina <75>
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Wn volontaria garibaldino 75
di Vellelri nel quale i Borbonici, ritornati in soccorso del Papa, fu­rono un'altra volta messi in fuga.
L'attacco iniziale fu interamente sostenuto dalia legione italiana, da un battaglione di granatieri romani, da una compagnia di zappa­tori e da due pezzi di artigli cria, in..tutto circa 3000 uomini, com­presi i lancieri del Masina.'
Alcune .'ore éofifì l'inizio del combattimento nel quale, come sempre, rifulse' il igeTiiò guerresco di Garibaldi*. sopraggiungWa B Mosseli, seguito da uno squadrone di .dragoni romani e dai Bersaglieri Mi Manara. Domenico Piva, al loro .arrivo, era con la sua centuria a ca­valiere della strada, in un punto sovrastante un orribile precipizio. Ivi - egli- scrive - s'incontrarono il generale Rosselli e Garibaldine si svolse il seguente colloquio : -
Garibaldi: Mentre cedo il comando, faccio osservare che il ne­mico è istigata verso Terracina; sarebbe bene impedirnelo.
Rosselli : I miei soldati .sonò stanchi.
Garibaldi (con impeto e con gli occhi sfolgoranti di sdegno) : 1 miei non solo sono estenuati dalla fatica ma, più ancora, cadono esausti dalla fàtue...
Ruppe quell'increscioso colloquio Luciano Manara, l'eroe delle Cinque Giornate di Milano, con queste parole :
I miei soldati recano mezzo pane nel loro saceo: essi lo divi­deranno con i vostri, CMiei-aMl
Vera fraternità, degna solo idèi soldati della libertà scrive Domenico Piva nelle Memorie. Ma malinconicamente soggiunge - in questa battaglia. di'.-domino ardimento e degna di migliori successi, ognuno di noi s'accorse della grande discrepanza di metodi e iors d'intendimenti ira i due generali (il Rosselli e Garibaldi), e cosi male celata da ingenerare l'idea che il Rosselli avesse tradito per essere egli arrivato otto ore dopo 1* inizio dell'attacco borbonico, del quale aveva ricevuto l'avviso al primo impegnarsi dell'avanguardia '-W-. nemico. Le voci di tradimento .erano, più insistenti nella legione ita­liana, tanto che Garibaldi stesso fu costretto ad intervenire con parole di concordia e di pace. Più irruente:, fra tutti era il Masina ; ma
> I). PJVA, Memorie nutnoBcrMte, pagg. UO-111.
8 Scrivo B. PIVA nello suo Memorie di ben aver udito o di bau ricordato lo precise parole rii riferite.
jL-nttto il8aggorinioii,tó'àiK0",lbftldi d'intralciare la ritirata dei nemico, con­corda pienanwnto con l'attestazione di altri testimoni. (Ofr. IiuaviaLYAN, op, eife,