Rassegna storica del Risorgimento

PIVA DOMENICO ; GARIBALDINI
anno <1917>   pagina <78>
immagine non disponibile

78 Edoardo Piva
Cessata la pugna, degna dell'antichissima leggenda di Roma, Do­menico Piva volle entrare nella sala maggiore del Gasino dei Quattro Venti, ma dovette ritirarsi subito inorridito, egli che, poc'anzi, per ben quattro volte ne era .corso all'assalto, vinto dallo spettacolo or­rendo dei morti e dei feriti, misti ai cavalli pietosamente urlanti ; i cavalli lanciati da Angelo Mamnail Patroclo redivivo dell'assedio di Roma, su per la scalea della villa consacrata al ricordo dei posteri dalla sua morte sublime.1
Ritornato all'aperto, sotto un grande atrio eretto nel giardino, si imbattè nel generale romano Bartolomeo Galletti, sopranominato il Bello, chiuso nella grande uniforme, con guanti ed occhialetto, in alili di guardare. Riconosciuto Domenico Piva per un ufficiale, il ge­nerale lo richiese dèlia direzione delle palle.
La domanda suscitò viva; meraviglia nel legionario, il quale non potè a meno - come egli stesso scrive di esclamare : Se i generali non sanno conoscere 14 posi zi oné dèi nemico, poveri soldati, che si lasciano da loro guidare! Risposta questa, che tornò in mente a Do­menico Piva, e gli arrecò vivo rincrescimento, quando, qualche tempo dopo, vide il Galletti affrontare il pericolo con inaudita intrepidezza, e dare con serenità impertufbata ordini e disposizioni."
Nello stesso giardino, e poco discosto dal luogo dove aveva in­contrato il Galletti, Domenico Piva, mentre attento osservava l'effètto dei colpi di moschetto di alcuni bersaglieri del Manara8 da lui chia­mati per fai* fuoco contro un pezzo d'artiglieria francése, puntato verso il Gasino dei Quattro Venti, ebbe il naso colpito da un frammento di calcinaccio, staccatosi da un. muro vicino per l'urto di un proiettile,
<i '
bft8to;tìonoscero quella della prima s della seconda coorte -in cui complessivamente ifc tferiflco, fra- il 3' e 11 7 giugno, nna diminuzione di 227 individui, per eonvin-cerai ohe gran, parlo del 500 soldati; italiani, feriti e morti il 3 giugno, erano di quei 1200 o 1800 legionari di Garibaldi, due preaero parte al combattimento .
1 D. PIVA, Memovtfy/gaQ.yitiìì
8 Ibidem. Il Galletti; a Si Pancrazio aveva mandato per 11 primo le sue truppe all'TOmpere del Francési. IIUBVBLTAN, op. cit., pag. 190.
* I bersaglieri del Manara arrivarono verso le otto del mattino sul teatro del combattimento pendio il BOBHBIIÌ aveva aontroniandato l'ordino dato da Garibaldi al Manara di muovere immodiatàraenté lift) ano aluto. !DBBTOLVAìfc.fS; eli, pag. 20Ò (T, HOPPSTBCTBa e pAttflQfifljirBrto ti giardino di caaa Glaeomettt .doyVaao appesitati l beraagllerl