Rassegna storica del Risorgimento

PIVA DOMENICO ; GARIBALDINI
anno <1917>   pagina <81>
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Un volontario garibaldino
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t la sera dei 29 di giugno. La cupola di S. Pietro, secondo l'an­nuale usanza - scrive Domenico Piva - splende nell'azzurro immenso, fantasticamente illuminata da miriadi di luci. Regnava un silenzio pro­fondo; pareva ehe le luci infinite, rincorrentisi lungo le curve mera­vigliose della cupola michelangiolesca, più a lungo dell'usato ve ed accese, volessero stimolare la vigilanza dei difensori. Solitario nel campo, grande come gli eroi dell'antica Repubblica, suscitati, di fra le sacre rovine della patria, da quel clamor novo di battaglia, vegliava Garibaldi, al quale quelle tremolanti fiammelle, nella maggiore vi­vezza che precede lo spegnersi, avevano forse parlato misteriosa­mente a lui, che amava conversare con le luci celesti.
Continua a narrare Domenico Piva : -Non del tutto era ancor spenta quella luce, sprìgionantesi dall' immane cupola, quanti* ecco echeggiare improvviso il grido : I Francesi nelle trincee!.... Tutta la prima linea è sorpresa e fatta prigioniera.. -M: L'allarme giunse fino a noi posti in riserva a villa Spada, allarme terribile, echeggiante da tutte le parti. 11 cielo pure, in quell'istante, si oscurava, e pareva, a bella posta, volesse nascondere nelle tenebre il maledetto delitto, che i Francesi stavano per consumare;l Garibaldi accorre. Si mette alla testa di due centurie dei suoi, la quarta e la terza; quest'ultima, in assenza del centurione, comandata dal legato anziano Domenico Piva, H quel momento ancora sofferente per una contusione ripor­tata ad un braccio'dall'urto di una scheggia di granala, scoppiata in un sotterraneo di villa Spada due giorni prima, mentre col co­lonnello Sacchi erano raccolti vari ufficiali e soldati.*
Le due centurie discesero dalla gradinata di villa Spada, e pre­sero la direzione del bastione di porta S. Pancrazio. Garibaldi cam­minava avanti, ravvolto nel bianco poncio aU'americanà, e, questa volta, aveva anche nel pugno la spada snudata.8 .,.. ..arrivati che fummo alla batteria da trentasei, .*., ad un suo segnale, ; slan­ciammo, rapidi come il fulmine, su di essa, e, dopo vailo contrasto,
t Ibidem.
'J Ibidem, pag. 148.
3 Ibidem. Il IJOEvniBOS Borire : * Ma già comparivano 1 nemici innanzi al cancello di villa Spada, dove trovava! 11 cjtuwtier generale di Garibaldi, quando questi alla testa di poeui valorosi, colla spada sguainata e iutuonando un inno popolare, mosse loro incontro . Op. oli, Parto I, pag. 261..
li;