Rassegna storica del Risorgimento
PIVA DOMENICO ; GARIBALDINI
anno
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1917
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pagina
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96
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Edoardo Pìwu
Il ricordo di Domenico Piva, marcìaiite alla testa deUa sua compagnia pei greti della Sicilia, nella divisa di ufficiale dei Cacciatori delle Alpi, rimase vivo nella memoria di Giuseppe Cesare Abba, il quale, dinanzi ad un ritratto di quel tempo avventuroso, riproduceste l'immagine del compagno d'armi, inviatogli in omaggio da chi scrive, così rispondeva : Rivivo cerli momenti di quasi mezzo secolo fa, contemplando la figura del padre suo, che mi rimase nell'immaginazione con quella di Marco Cossovich. Li rivedevo in marcia in divisa d'ufficiale dei Cacciatori delle Alpi, avanti elle indossassimo le camicie rosse, e ascoltavo ciò che si diceva di loro. Avevano nella loro vita delle belle pagine già dal '48, e noi giovani li ammiravamo . '
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Domenico Piva ricordava che, al momento dello sbarco a Marsala, la città era ètóiia in silenzio quasi di morte, chiusi gli usci e le imposte delle case; solo più tardi, al muovere della colonna verso l'interno dell'isola., si notò un risveglio di vita. *
Lungo il cammino, da Marsala a Salerai, poche erano le speranze di ingrossare la breve schiera dei Mille; gli isolani, imbaccuc-cati nei loro scapolari, vi si mescolavano alla spicciolata ed a piccoli
fécuppi.
Quando fu raggiunta la terra di Salerai, dove il Generale nuovamente8 proclamò la dittatura, si unirono apertamente ai Mille le prime squadre degli isolani, * B crebbe così l'ardore ond'erano infiammai .quegli uomini, sacrati per la patria alla morte, guidati dalla mente e .dal cuore di Giuseppe Garibaldi, scortati dall'ardore e dall'impeto irresistibile di Nino Bixio.
Erasi alla vigilia della prima battaglia, preludio di cotanto gravi eventi pel destino d'Italia.
Stavano da un lato, inconsci strumenti di dominio del governo borbonico, i tremila soldati regolari del generale Landi, mandato ad arrestare la ràpida marcia di Garibaldi ; dall'altra, consapevole mani-
lettera àifÈfe Abba da Brescia ad Edoardo Piva*
s jCnehe il TRBVBLYA Garibaldi e i Milla, pagg. 304-805, conferma che la città accolse 1 Mille tìmidamente. Qfa anche là pag. 316 della sfossa opera. Bologna, Zanichelli, 1009.
Ì Ìbidem, pagg. 311-324,
* Ibidem, pagg. 310-320.