Rassegna storica del Risorgimento
PIVA DOMENICO ; GARIBALDINI
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1917
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pagina
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Edoardo Piva
Il sole di maggio, sfolgorando sulla campagna in fiore, salutava quella sacra primavera, irrorata dall'offerta di sangue, ed Illuminava, il 21 e il 84, i combattimenti dèi Pioppo e del Parco, e rischiarava, nell'alba del 27, ai Mille la via di Palermo, che appariva a guardia della Conca d'Oro fra gli aranceti, gli olivi e le fronde dei cactus, presidiata da buon nerbo dì milizie e dai cannoni dell'armata borbonica ancorata nel porto.
Precedevano la colonna garibaldina i picciotti siciliani. Nelle vicinanze di CiaculU, non lontana M Palermo, un cavallo si dette a nitrire, e si udì allora un p*M 3 Cavalleria /, seguito da qualche sparo di moschetto e dal furioso latrare dei cani. Anche alla Favata, o altrimenti castello di Mare Dolce, vi fu un po'tffr confusione, Avendo i picciotti sbagliata la strada. E prima di arrivare al fiume Greto, o, meglio, all'antico ponte normanno del secolo duodecimo, conosciuto sotto il nome di ponte dell'Ammiraglio, a cavalière dell'abbandonato alveo del fiume, l'avanguardia del f ukery fu accolta da una scarica di fucileria, che generò lo sbandamento dei tremila picciotti delle squadre nelle vigne stese ai due lati della strada.*
Rimasero cosi alla testa le compagnie di Bixg ì prima, la seconda, la terza, la quarta): -rispettivamente comandate dal Deasza, dal Piva, dal Taddei e dal Mosto. A poca distanza dal vecchio ponte dell'Ammiraglio, anche la compagnia del Dezaa, forse vinta dall'improvviso terrore dei picciotti, si sbancò, lasciando alla seconda il primo posto. Questa pigre ebbe un momento d'ondeggiamento, ma, spronata dalle invettive edall'esempio del suo comandante, il quale yfii [ovviava, seguito da un solo uomo, tal Bonafinl di Casalmaggiore, a salire la rampata del gente,, ene sembrava sguernito dì difesa, finalmente si mosse. A pio del ponte, Domenico Piva fu salutato da un colpo di fucile, scaricato da una sentinella, nascosta dietro un parapetto. Il saluto fu ricambiato con precisione. La sentinella, colpita da una palla della pistola di Domenico Piva, andava a cadere riversa nel. fuoco, non'ancor spento, di un bivacco notturno. Superato il vecchio ponte, era mestieri superare il nuovo, gettalo a cavaliere delle fH>eÉfce acque del fiume, sbarrato dai borbonici con sacchi riempiti di sabbia.
All'improvviso assalto dei Mille, si destò anche la guarnigione della città, sicura che Garibaldi fosse lontano, perchè, durante la notte, si erano visti brillare i fuochi, a beila posta lasciati accesi,
1 TttfflVEDVAN, op. eli, pog. S86. * Ibidem, pag. 389..