Rassegna storica del Risorgimento

JOSEPHSTADT ; LUBIANA ; CAVALLETTO ALBERTO ; MANTOVA
anno <1914>   pagina <27>
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Alberto Cavaliétto nelle carceri eoe.
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rezza, a differenza di quanto s'era verificato allo Spielberg ai tempi del Pellico e del Gonfalonieri. Le spedizioni di libri (come del resto di altri oggetti) non incontravano di solito opposizione da parte dei preposti alle carceri; né le letture e lo studio erano impediti da restrizioni soverchiamente importune.1
.Ira i libri-posseduti dal Cavalletto nei tempo della sua pri-gionia, trovo le opere dell'Alfieri, del Macehiavelli, del Foscolo, del Leopardi, del Rosmini, del Mamiani, del Gioberti ed altre che, per divèrsi motivi, pare non dovessero sembrar molto ortodosse agli occhi del sospettoso governo austriaco. Il fatto stesso delle annotazioni, talune anche iu odio al governo, che il Cavalletto scri­veva sui margini dei libri che leggeva, dimostrano che nessun con­trollo scuriva per ciò da parte di chicchessia.
Una volta sola trovo nel carteggio di lui con la sorella un ac­cenno a timori di severità in argomento : <? Mi affliggerebbe gran­demente scriveva se mi fosse tolta la facoltà di studiare; un ordine recentissimo per cui vuoisi a Vienna la nota dei libri da noi posseduti, ci fa forse temere non siano imminenti misure re­strittive e forse proibitivo riguardo ai .libri. Sarebbe questo l'ul­timo e più grave grado di esasperuioue della già ristrettissima nostra prigionia. Speriamo che- il timore sia vano .* E vano ri­tengo sia stato veramente.
il Cavalletto studiava con vera passione; non soltanto dunque per alleggerire il peso e le nòie della prigionia, ma per soddisfare a un suo bisogno spirituale. Kò si occupava di materie professio­nali solamente, ma svariatissime, per crescere la sua coltura in ogni cami)o. Nelle lettere al dottor Coletti impegnava delle vere discus­sioni, esponendogli i suoi dubbi, comunicandogli le sue conclusioni, respingendo o accettando teorie filosofiche e scientifiche di mano JEEP, mano che se gliene presentava occasione nelle letture che andava facendo.
i Da JosepUstadt, il 14 giugno '54, il Fmzi dounutdava al fratello di spe­dirgli un paio di colli, l'uno con squisiti vini, l'olirò eon salati. (Luzio, Art. di. in liù stor. del ffiaorg. italiano). 11 coiuuudunto dotta fortezza di Joaephstadt era il generale Spannooonl, coinè rilevo da lettera del 26 inaggio '54 del Finzi stesso daParduuitoj dove si trovava di passaggio pel suo trasporto a Josephstadt
* Lettiera 30 maggio 1854 alla sorella. Musco oìvioo ili l'adova, Archivio Cavalletto, B. u. 3261.
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