Rassegna storica del Risorgimento

MINGHETTI MARCO
anno <1938>   pagina <1064>
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Achille Nona
prima di risolversi; e e' è da chiedersi se altri motivi ancora lo rendessero tanto riluttante: certo, salvo in rari casi, egli aveva cercato di evitare incarichi politici di carattere ufficiale, e di ciò si erano avute prove anche recenti. Nel suo spirito, l'uomo di pensiero e l'uomo d'azione si erano sempre mirabil­mente armonizzati e la prospettiva di un compito sì assorbente forse lo turbava.
D'altro lato egli sentì che un'ora decisiva era suonata per lui, che tutto il suo avvenire dipendeva in molta parte dalla decisione che stava per prendere, che la sua futura possibilità di azione per l'Italia era in giuoco, com'era forse in giuoco la stessa sua amicizia col Conte, ed alla une accettò.
Scriveva infatti al Pasolini il 30 otttobre:
Dopo tre giorni di lotta sono vinto. Prenderò la mia croce e salirò il Calvario.1)
Il 1 novembre Re Vittorio firmava il decreto di nomina del Minghetti a ministro dell'Interno.
Quali erano le nuove difficoltà che lo attendevano ? Quali i problemi per la cui soluzione Cavour faceva tanto assegna­mento sullo spirito organizzatore del suo amico ? Quali i resultati dell'opera sua di ministro e di legislatore ? Sarà compito del biografo futuro rispondere a tali quesiti. Io qui mi proposi soltanto di illustrare nel periodo della sua formazione spirituale e nel graduale evolversi del suo atteggiamento sino al momento delle massime responsabilità, la figura di un pen­satore e di uno statista, destinato ad essere per quattro volte ministro di Vittorio Emanuele II, a reggere per due volte, e in momenti oltremodo difficili, le sorti della Patria nello spazio di quindici anni, per passare poi alla storia come uno dei luminari della classica Destra,2) la cui opera si chiuderà
degnamente con lui.
ACHILLE NORSA
*) Cfr. ìbid>f p. 73.
2) B. Mtrasoom, Scritti B discorsi, voi. VI (1927-28), Milano, 1934, p. XIV.