Rassegna storica del Risorgimento

LAMBERTI TOMMASO ; SAN LEO
anno <1938>   pagina <1076>
immagine non disponibile

1076 Domenico Spadoni
volta nel suo nome parecchi anni addietro, compulsando le procedure per la cospirazione marchegiana-roniagnola del 1817. In una lettera intercettata circa il 1819 dall'autorità carceraria e di cui era autore il conte Cesare Gallo, tradotto nel dicembre dell'anno precedente in San Leo Con altri presunti capi di quella congiura, per dimostrare i mali effetti dell'aria sottilissima di quel Forte era detto:
Infatti il settuagenario avvocato Lamberti, che sta qui da tre anni a questa parte, cominciò con insulti nervini, ed ha finito per perder quasi affatto l'uso delle gambe, per cui ci vuole un uomo, che Io assista, notte e giorno; e fa pena la Domenica a vederlo trascinarsi in Chiesa per la Messa. Egli era uno dei più dotti uomini dì Roma, ed è già divenuto imbecille. x)
Siffatto accenno ci mise in comprensibile desiderio di conoscere qualcosa sul conto di questo infelice quanto misterioso relegato. Forse era il Lamberti Luigi, tribuno di Roma nel 179899? II Casini, scrivendo di lui nell'articolo su II Parlamento della Repubblica romana del 1798, significò non essergli dato penetrare il piccolo mistero se fosse o no il fratello del reggiano Giacomo, ministro dell'Interno nella Cisalpina. In base al n. XXI (maggio 1798) de II Monitore di Roma gli sarebbe stato agevole il chiarirsene, poiché in esso il nuovo direttore cisalpino Giacomo Lamberti veniva detto appunto fratello del nostro tribuno . Però, accertata così l'identità del tribuno di Roma con il letterato reggiano, non potevamo identificare in lui anche il relegato del 1819 in S. Leo essendo il Lamberti Luigi di Reggio notoriamente morto nel 1813. Chi era dunque il Lamberti di cui scriveva il conte Gallo?
Il nome di battesimo, come sostanzialmente la causa della tragica sorte di lui, ci sono stati testé rivelati da una posizione personale fra-gmentaria, esistente fra le carte di polizia della Segreteria di Stato nel­l'Archivio vaticano 2) che, con illuminato criterio e mente superiore, è ormai reso aperto alla libera consultazione degli studiosi dall'attuale insi­gne Pontefice. A complemento della posizione in parola ci siamo anche valsi d'un piccolo lacerto di corrispondenza Lamberti, conservata nella Miscellanea delle carte politiche e riservate del R. Archivio di Stato in Roma (n. 1656, busta 47-1817). Il relegato di S. Leo era l'avvocato romano Tommaso Lamberti. Nato circa il 1755 e addottoratosi in legge verisirnilmente nella Città eterna, egli vi esercitava con onore la profes­sione, allorché cominciò il rivolgimento politico d'Italia per l'invasione vittoriosa delle armate francesi. Il nostro, a quanto pare, fu in Roma tra =
*) Archivio di Stato di Roma Processi della S. Consulta dal 1804 al 1849. N. 6: busta contenente il Tomo IX: fascicolo documenti del conte Cesare Gallo.
) Rub. 265:1816 -fase. 4: Roma ed Esteri- Posiz. dell'aw. Tommaso Lamberti.