Rassegna storica del Risorgimento
LAMBERTI TOMMASO ; SAN LEO
anno
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1938
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pagina
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1087
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Un patriota romano morto in S. Leo, ecc. 1087
sotto la Repubblica romana e la dominazione napoleonica un contegno sostanzialmente prudente, è da credere che anche quello scritto contenesse bensì oltre a un'esposizione di fatti, critiche d'indole giuridica e politica non favorevoli al Governo pontificio e giudizi mordenti isti-tuli e persone (e la restaurazione impetuosa di inous. Kivarola ne avea data ampia materia a diplomatici e ne avrebbe data agli storici), ma non avesse propriamente il carattere di un volgare, violento libello. Esso era poi ancora in condizione di un abbozzo incompleto e non ancora divulgato, né cercato di dare alle stampe. Avrebbe quindi potuto dar luogo soltanto a imputazione per reato iucoato di fellonìa. Come dunque spiegare la sentenza gravissima, emanata e confermata, della relegazione perpetua al forte di S. Leo, non a torto chiamato lo Spielberg dello Stato romano?
Certo l'atmosfera in cui fu dettato quel giudizio era ancor calda delle passioni politiche e gli animi de' giudici tuttavia inaspriti dalle persecuzioni napoleoniche. Non ancora poi il card. Consalvi, in contrasto con gli zelanti, avea messo la mano riformatrice nella selva selvaggia dei riattivati bandi ed editti pontifici, la più parte antiquati e comminanti pene senza proporzione né gradi, ad arbitrio e ad lerrorem. In base a qual legge, o meglio a qual bando od editto, fu condannato il Lamberti ? Nella determinazione della Congregazióne speciale non è detto. Ma nella posizione dell'aw. Lamberti con il carteggio relativo al processo abbiamo trovato un foglio in cui è copiato il capitolo 106 dei Bandi generali di Roma, dal titolo Libelli famosi e Pasquinate, ove si legge:
Ordina ancora Sua Signorìa lll.ina che ninna Persona, ancorché Ecclesiastica, Secolare, e Regolare, come sopra, faccia, componga, scriva, attacchi, dispensi, distribuisca, o dia ad altri, o faccia fare, o comporre, o scrivere, o faocia attaccare in qualsiasi luogo, o tempo; ovvero dispensare, distribuire, o dare ad altri Libelli famosi o Pasquinate di qualsivoglia sorte, o maniera, ancorché nei detti Libelli, o Pasquinate ai esponesse la verità; neppure sotto apparenza di Ietterei Memoriali col nome, o senza, che contengano o diffamazione d'altri, maldicenza, o detrazione dei Principi, o Persone graduate, Ecclesiastiche, o secolari, ancorché sotto pretesto di facezie, o altri colori in qualsivoglia lingua o Idioma, neppure con cifre, o .figure, e quelle attaccare, dare, o pubblicare ad altri, né lasciare in alcun luogo pubblico, né copiare, o ritenere simili Libelli, o Pasquinate Sotto pena in ciascuno dei sudetti casi tanto rispetto ài principali Delinquenti, quanto rispetto agli A usili a tori, ed in qualunque modo complici, della Vita, confiscazione de Beni, e perpetua infamia.
Per l'opera storico-politica del Lamberti fu dunque, a quanto pare, tratto fuori un vecchio bando romano, contenente disposizioni draconiane per reprimer l'andazzo dei libelli e delle pasquinate. La