Rassegna storica del Risorgimento

PIVA DOMENICO ; GARIBALDINI
anno <1917>   pagina <109>
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Un volontario garibaldino
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Dalla Sicilia, non àncora del tutto purgata dai rivoltosi, dai faci­norosi, dai partigiani dei Borboni e dai banditi, Domenico Piva fu richiamato nel continente. Si trovò di nuovo di fronte, come nel 1848, agli Austriaci nella campagna del 1866 nelle file della diciannovesima divisione, comandata dal generale Longoni. Su quella campagna non amava intrattenersi. Troppo Io esacerbava la sconfitta di Custoza, e troppo amaro gli era il ricordare le discordie, gli errori dei eapìfl cruali non seppero valersi di un esercito numeroso, forte, avido -di'! combattere e di vincer
Ricorda tuttavia benissimo chi scrive un fatto meritevole di nota narrato dal padre suo. Come, è à conoscenza di tutti, la mattina del 24 di giugno del 1866, la divisione del generale Longoni, apparte­nente al secondo corpo d'armata, comandato dal generale Cucchiai, costituente l'ala destra dell'esercito italiano, con missione più o meno chiara di operare verso Borgoforte e Mantova, era quella, che, per gli ordini ricevuti, doveva trovasi più vicina1: a Roverbella sulla strada di Villa franca, dove era la destra del terzo corpo d'armata ', evidentemente, per quanto poco chiaro il dispositivo di traslocazione, allo scopo, qriando ve ne fosse stato bisogno, di cooperare col terzo corpo d'armata. Durante la marcia il tuonar del cannone da nord richiamò l'attenzione del Longoni. Raccontava Domenico Piva, allóra comandante del 60 reggimento di linea, che il Longoni chiamò tutti gli ufficiali superiori a raccolta per decidere sul da farsi, e che egli, ricordando l'adagio dell'accorrere dove tuona il cannone, patrocinò con calore garibaldino la marcia verso il campo dell'azione, ma con esito negativo. Quello che successe è a tutti noto; e, come giusta­mente sentenzia il Pollio, la divisione Longoni, condotta con incer­tezza, non servì qiuel giorno assolutamente a nulla .9 Ed è meglio non ricordare per carità di patria.
11 1866 fu un anno di grandi dolori nazionali. Dopo le disfatte di Custoza e di Lissa, la rivoluzione di Sicilia. Solo sei anni erano passati dai miracoli del 18(10, ed eccoti nuovamente l'isola in fiamme.
1 -A. VahtàQ, distoma (1866). Torino, tip*. BOux. o, flarengo, png. 88 e
pftg. 93.
* Ibidem, pag. 364.