Rassegna storica del Risorgimento

LAMBERTI TOMMASO ; SAN LEO
anno <1938>   pagina <1090>
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1090 Domenico Spadoni
lettera dal medesimo scrittagli, con cai in sostanza gli domanda il permesso di scrivere alcune riflessioni filosofiche e morali. Non so come penserà d. Prelato. Io gli si accorderei il permesso, ma con quelle cautele, che n* impediscono l'abuso.
Il Consalvi approvava.
Dietro le facoltà accordate dal Pro Governatore raons. Sanseve-rino, al Lamberti furori, dati i mezzi per scrivere le sue riflessioni. L'in­felice relegato aveva ciò chiesto per isvagar la mente e chissà ? fors'anchc col proposito d'impietosire i governanti. Il Comandante del Forte nel 5 agosto informava che il Lamberti aveva empito i sei fogh' datigli per istender l'abbozzo.
Avendone impiegati altri sei dati metodicamente per farne buona copia, ben divisi i primi dagli altri, venivano umiliati tutti e singoli in numero di 12 all'Ecc. Congrega­zione militare colla direzione al suhodato E.mo Sanseverino in plico a parte con due lettere, una del Comandante Gandini e l'altra del detenuto, affinchè vedesse tutto lo scritto del medesimo e l'obbedienza con cui l'ufficiale scrivente si prestava agli ordini abbassatigli. In seno alla lettera del Lamberti diretta al Porporato ve n'era altra che mandava alla sua consorte-Che impressione fecero quei fogli di Riflessioni filosofiche morali ? Non si sa. Solo è nota della trasmissione d'essi a mone. Piauetti, asses­sore del Tribunale di Governo, per quell'uso che dal medesimo sarebbe giudicato conveniente. Certo il povero relegato leontino dovette rimaner deluso nelle sue probabili aspettative.
La notizia della reclusione in S. Leo del rinomato legale romano, per quanto circondata di mistero, presto si diffuse ne' dintorni, a Pesaro e nella vicina repubblica di S. Marino, specie fra i liberali, a taluno de' quali egli era amico, e determinò il desiderio di essergli in qualche modo utile nella sua sventura. Pensarono anche i suoi cari, e qualche amico rimastogli fedele nella Capitale, ad interessar persone di colà per poterlo giovare. Così in data di S. Marino 7 luglio 1816 un Ottorino Righi
che aveva avuto il bene molti anni addietro di conoscere il pregiatissimo sig. aw. Lamberti gli significava d'essere stato pregato da persona di Roma di fargli distinti e cordiali complimenti della di Ini signora Consorte e di fargli conoscere che la stessa potendo fra poco tempo aver attestato del sig. Comandante del Forte di S. Leo dell'ot­tima e morigerata sua condotta e del Parroco della frequenza de SS. Sacramenti, era sicura di ottenere quanto prima la di lui liberazione per la quale erano indicibili le pratiche che si facevano dalla degna Consorte. Lo scrivente nel pregarlo di gradire questa parte che avrebbe voluto far di persona, e così aver il bene di ossequiarlo, gli confermava la propria distinta stima.
Povera donna ! Le informazioni e raccomandazioni ch'ella, nel suo affettuoso interessamento pel marito, voleva fargli giungere a mezzo di persona amica, messe da questa in biglietto, affidato per recapito, a