Rassegna storica del Risorgimento

LAMBERTI TOMMASO ; SAN LEO
anno <1938>   pagina <1091>
immagine non disponibile

Un patriota romano morto in S. Leo, ecc. 1091
quanto pare, ad un fuciliere del Forte, invece di pervenire all'interessato furono intercettate dai Comandante, al quale il biglietto fu consegnato ed egli si fece un pregio di spedirlo come l'altra corrispondenza alla superiorità. Mons. Barberi, pur non trovandovi
ne male ne sospetto alcuno avendo ciò che v'era scrìtto tutta la naturalezza e vero­simiglianza, notava esser ben però commendevole la condotta del fuciliere Ducei pel non essersi prestato al suo recapito, come aveva fatto benissimo il Comandante del Forte a ritenerla presso di sé per non dar l'esempio, che un segreto e fraudolente corso di lettere avesse il suo effetto. Nel rimanente, concludeva mons. Barberi potrà la Congregazione militare scrivere al Comandante che in riguardo al trattamento del Detenuto continui nel sistema tenuto sino ad ora di cautela, sicurezza, e carità insieme.
attanto P. Leardi, assessore della Congregazione militare, infor­mava per norma il Segretario di Stato aver il Comandante del forte di S. Leo comunicato in data 27 luglio, che si erano portati colà in diversi giorni tre signori di S. Marino ad effetto di vedere e parlare al relegato aw. Lamberti. Ricusatosi il Comandante si erano rassegnati. Altri­menti però aveva operato il conte Giovanni Zannucchi da Pesaro, '' attual­mente domiciliato nella Repubblica. Egli aveva insistito a mezzo di inter­poste persone per aver il permesso di vedere ilLamberti, del quale vantava la conoscenza da molti anni. Era seco lui un possidente di campagna che voleva consultare il detenuto sopra un testamento. U Comandante si ricusò ed essi insistettero promettendo il più rigoroso segreto. Egli rispose che dei legali da consultare trovavansi in tutto lo Stato pontificio.
Il pellegrinaggio pietoso però non cessava. In lettera 11 agosto del Comandante anzidetto fra l'altro si legge:
Son frequenti le richieste ed eccitamenti degli abitanti di questo luogo non meno che dei paesi circonvicini che dimandano accesso al Relegato per consultarlo sopra articoli e quesiti, legali. Ma il ten. Gandini responsabile del medesimo ha sempre dato la negativa dicendogli che l'Ecc. Superiorità lo ha qui rilegato per castigarlo, e non per fare il consultore, che essendo il medesimo morto civilmente non deve prendere cogli erteti la minima relazione, la quale sebbene innocente in apparenza può essere in sostanza fraudolenta e dolosa; che per la soluzione di problemi legali possono diriggersi altronde: giacché l'Eccelsa Superiorità deve essere obbedita, e servita religiosamente in tutta l'estensione del termine.
Ma era anche giunto al card. Consalvi, in una supplica del 26 luglio, l'accorato lamento dei povero relegato leontino. Gli osservava anzitutto:
il Processo rese pubblico uno scritto il quale non apparisce dalla minima prova, aver io voluto pubblicare; la mia condanna fu preceduta da circostanze straordinarie,
t) Nel Diario di D. Bonamini, èdito dal Casini sotto il titolo: Pesaro nella Re­pubblica cisalpina (Pesaro. Federici, 1892), e nota che un Giovanni Zannucchi, andati nel febbraio 1797 i Francesi a Pesaro, fa fatto dei capitani della Guardia civica.
Fr