Rassegna storica del Risorgimento
LAMBERTI TOMMASO ; SAN LEO
anno
<
1938
>
pagina
<
1097
>
Un patriota romano morto in Sv Leo, eoe* 1097
U Lamberti poi con una lettera successiva, forse in risposta all'altra ael card. Consalvi, tornava sulla concessione del trasferimento a Perugia facendo presente die nel carnevale 1801 ne aveva sperimentato il clima con nna mortai malattia. Non mancava d'altra parte di far osservare che la casa del Comandante era più riparata dall'impero della Tramontana. Ma concludeva con singoiar rassegnazione:
Allorché giungerà la pienezza dei tempi dalla Provvidenza destinati, della quale adoio le sempre giuste disposizioni lungi da temerità di volerne indagare e penetrare gli occulti disegni, non dubito che si commuoverà il cuore Paterno del Santo Padre e quello di V. E. alla totale mia liberazione ben contento che la mia condanna abbia servito al pubblico esempio ed a questa bella causa darei il sangue stesso e la vita. Io conosco Eminenza le circostanze dei tempi trascorsi e vedo quanto dovettero influire alla mia condanna...
Il Lamberti chiedeva infine che il danaro destinato per il suo trasferimento gli fosse concesso per rivestirsi nell'inverno e per altre indispensabili necessità non potendo disporre la moglie del suo assegno.
L'infelice Maria Lamberti, che tanto s'era adoperata e tanto aveva sperato nella supplica umiliata per il trasferimento del suo Tommaso in Castel S. Angelo, vedeva riusciti a nulla i suoi sforzi. Per il rifiuto poi del forte di Perugia da parte del marito nemmeno poteva saperlo ravvicinato alquanto alla città natale. Vero è che il 12 settembre ella s'era vÌ6to giungere in Roma un ex relegato, certo Clemente Sabba, mandato dal marito per farle pervenire direttamente suoi saluti e probabilmente notizie confidenziali. La poveretta ne aveva ricevuto tanta consolazione e glielo significava in una lettera che confidava fargli avere per mezzo dell'ex relegato. In essa anche aggiungevagli:
Mi salutaretc il sig. Comandante da mia parte unitovi la sua degna consorte che sento usarvi molta attenzione, e ciò mi fa piacere giacché son persuasa che. avranno capito che voi siete costì detenuto per semplice soddisfazione, e non per delitti, per cui presto sarete liberato.
Ma la lettera consegnata in Penna ad un soldato perchè la recapitasse al detenuto, andò invece nelle mani del Comandante, il quale ne fece gran caso e la trasmise il 21 ottobre alla Congregazione militare inviando nel contempo altra lettera (forse la precedente) diretta dal Lamberti al Segretario di Stato.
Si degnerà di grazia osservare in detto fogli'), significava il ten. Caudini, ch'essa Douna si esprime in questi termini: Spero che fra momenti saprete gran novità, e di restringervi al mio seno. Con gergo quasi simile scrivevano ancora l'altro anno le mogli dei quattro famosi Patriotti Pesaresi qui detenuti prima dell'invasione Napoletana, di cui con parole allegoriche, ed in un subaudito senso sapevano ben prevenirli