Rassegna storica del Risorgimento
LAMBERTI TOMMASO ; SAN LEO
anno
<
1938
>
pagina
<
1099
>
Un patriota romano morto in S. Leo, ecc. 1099
come dimostrò pur troppo il lagrimevole accaduto nella funesta notte del 7 corr. di cui Vostra Eminenza per la necessità delle riparazioni, son d'avviso, che riceverà relazione ufficiale. Pochi mesi pertanto di relegazione in questo luogo di tutti gli orrori, degno d'esser anziché albergo d'uomini, covile di fiere, equivalgono per le mie circostanze a moltissimi anni della più penosa in altro qualsivoglia. Il cuor pietoso pertanto del S. Padre, e quello di Y. E. non potranno non esser penetrati di questi riflessi uniti a quelli d'una condotta, che dal primo momento, come già nel Forte S. Angiolo, ho qui menata da vero Penitente, la quale ha eccitato questo degno Ecclesiastico sig. Arciprete Marini a rendermi la testimonianza che unisco. Si degni pertanto, Eminenza, farmi spirare in- seno alla Patria, ed alla Famiglia i momenti ultimi, che mi rimangon di vita. Io sarò certamente in edificazione a coloro, i quali poteron forse concepir motivo di scandalo da scritti che però per mia volontà non conobbero, e senza la pubblica" zione del mio processo non avrebber conosciuto in eterno. Si reca forse offesa con la mia liberazione al pubblico esempio? Ma sono condannato per un delitto che gli antichi Romani Imperadori Arcadia ed Onorio si protestarono di non voler conoscere: di compassionare, se commesso per ignoranza, e se per malizia di perdonare. Senza però recar questi esempi, è recente ancor quello dello stesso Pio VII, Vi furono nel pontificato di Pio VI coloro i quali non ai contentarono di vani scritti conservati occulti nelle domestiche mura, ma si avanzarono a fatti di positiva ribellione, invitando il general Berthier ad entrare in Roma con l'Armata, ricevendo da esso la Bandiera tricolore, dichiarando cessato il Governo Pontefici, sottoscrivendo ed autorizzando il famoso atto del Popolo Sovrano, e proclamando il repubblicano regime. Qual ebberpena di tanto attentato Spada, Cesarmi, Riganti, Bonetti, Costantini, Petrarca, ArmiUei ? Ninna affatto. Tntto si pose in oblio. Armillei anzi sostenne pubblica luminosa, e delicata rappresentanza. Il Duca Bonetti, il quale perchè emigrato in Toscana era stato contumacialmente condannato alla morte, e confiscazione di beni, alla prima supplica restò assoluto, e restituito alla grazia sovrana. *) Ed a me solo sarà di ostacolo l'offesa del pubblico esempio? Io solo non sarò figlio dello stesso Padre? Ciò per verità, Eminenza, non sarebbe un esempio degno del gran cuore di Pio Vii e di Voi, che con tanto plauso lo rappresentate nel vostro gran Ministero. Egli non può rigettare gli esempi suoi stessi, che segnarono per esso un'epoca gloriosa. Vra Emza non può non seguirli, essendone anch' Ella stato il consigliere. Ora due grazie debbo ancor implorare da V. E. La prima, che essendo vicina la irreparabile perdita della mia povera figliola 2) non venga diminuito l'appuntamento alla mia infelice moglie gravata di tanti altri pesi, oltre quello di pertinace e pericolosa malattia uterina, e del dovermi somministrare qualche soccorso per supplire a vari oggetti non compresi nella dozzèna. La seconda di aver in considerazione lo sventurato figliolo per qualche impiego, che possa disunpegnare.
H card. Consalvi mandò anche questa supplica al mons. Barberi per il parere, ma il burbero fiscale annotava:
L'istanza che sulli annessi fogli ha promossa l'aw. Lamberti di esser liberato dalla fortezza di S. Leo e restituito alla sua primiera libertà inolusivamente a Roma,
i) jfo peru raccomandato dall'attor potente e beneviso gen. Murut, capo dell'Armata francese del Mezzogiorno.
2) Difatti la povera figlia Teresa spegnevaai dopo lunga e dispendiosa malattia H 20 novembre 1816.