Rassegna storica del Risorgimento
LAMBERTI TOMMASO ; SAN LEO
anno
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1938
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pagina
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1101
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Un patriota romano morto in S. Leo, ecc. 1101
D card. Consalvi con mentile biglietto, in cui non sdegnava firmarsi affino per serviila , il 4 gennaio 1817 ringraziava il Relegato degli angari soggiungendogli: Per ciò che riguarda la di Lei liberazione non debbo dissùnularLe che Sua Santità non crede di aderirvi, restando per altro a Lei sempre libero di godere della grazia fattale di passare da codesto Forte in quello di Perugia, clima sicuramente più mite, checché Ella ne creda in contrario. Io non ho lasciato di giovarle in quello eh'è stato possibile presso N. S. il quale è benignamente condisceso ad accordarle la continuazione della pensione vacata per la morte della di Lei figliuola... .
Mentre questo biglietto era in viaggio il Lamberti scriveva l'8 gennaio alla sua Maria, firmando il tuo povero marito Tomasso :
Moglie rr ia caia* riceverai questa mia per mezzo della Segreteria di Stato, e perciò più sollecitamente del solito. Non ti scrivo lo sconcerto totale della mia machina, perchè tu disgraziata vittima delle comuni disavventure non vuoi saperlo* Ti dirò adunque, che sto benissimo. E tu come te la passi? Come toleri il morbo crudele, che ti tormenta? Dio ti dia forza. Pregalo incessantemente, e riponi la tua causa in lui, come io vi ho riposta Iajmia. All'Emo Segretario di Stato ho scritto quanto basta ad intenerire una tigre, risguardato l'affare per la parte della pietà, ed a persuadere un uomo, risguardato per la parte della giustizia. Egli ha un cuor dolce, e clemente non dissimile da quello del Sovrano, onde v* è luogo a sperar clemenza. È pieno di sentimenti di giustizia, come io è il Sovrano, onde v* è luogo a sperar giustizia. Che sarà, quando la clemenza è congiunta alla giustizia? Abbiamo fiducia in Dio, ed auguriamoci bene, anzi aspettiamoci uno di quei miracoloni, co quali egli tal volta vuol mostrar la sua onnipotenza, ed esser magnificato nella sua gloria. Saluta, abbraccia, e bacia cento, e cento volte il povero Filippo figlio veramente disgraziato. Iddio non l'abbandonerà giammai. Tal voi ta'dn mezzo alla tenebra si vede sorgere una luce impro-visa. Poverino è stato 'sempre buono. Esortalo a non perdere il merito della sua bontà. Ti bacio con la maggior effusione di cuore, e così il mio Filippo* che di tutto cuore benedico. P. S. Nell'ordinario venturo mandarci l'ordine di scudi tre. Bisogna pagarlo subito, perchè le mie necessità sono estreme, ed inevitabili.
Pervenne questa lettera alla consorte? V è da dubitarne trovandosi in atti, pare in originale. E così all'infelice donna, alla vigilia della sua fine, forse mancò l'ultimo saluto del marito prigioniero. Ella, dopo giorni di suprema crisi, soccombeva nei primi di febbraio 1817. Il povero Lamberti n'ebbe il preannuncio nel biglietto desolato scrittogli dal figlio Filippo il 14 gennaio per metterlo a giorno dei decurta-mento della pensione operato dalla Camera apostolica in seguito alla morte della sorella e per invocare che anch'egli si raccomandasse a scongiurarlo.
Oh povera famiglia per ogni parte, povera perchè non è stato riformato l'assegnamento della fa mia sorella, povera, perchè trovasi con una ridicola somma mensuale,