Rassegna storica del Risorgimento
LAMBERTI TOMMASO ; SAN LEO
anno
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1938
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pagina
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1107
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Un patriota romano morto in S. Leo, ecc. 1107
cap. Rossi. La conclusione fu che il 4 agosto la Segreteria di Stato ordinava alla Congregazione militare che il Gandini venisse congedato dal servizio con discreta pensione destinando altro probo ufficiale al comando del Forte. E pare ebe nella faccenda andasse in qualche modo compromessa anche la figlia perchè fu fatta conoscere al Vescovo della diocesi la necessità di provvedere alla condotta di lei. Risulta pure dal Protocollo, sotto il n. 21002 e la data 14 giugno 1818, che il Delegato apostolico di Pesaro umiliò una supplica dell'aw. Lamberti, detenuto in S. Leo. La supplica fu passata al solito a mons. Barberi, ma non se ne conosce l'oggetto e l'esito.
Che cosa dunque pensare del mancato trasferimento del povero Lamberti al forte di Perugia ? Forse vi fu complicanza col suo reclamo contro il Comandante di S. Leo ? Però, se si considera lo stato pietoso in cui lo trovava il conte Gallo alla fine del 1818, siamo inclini a dar della cosa una spiegazione indipendente da una contraria volontà del Governo. Probabilmente, prima che il desiderato trasferimento si concretasse, sopravvenne improvviso l'irreparabile, già previsto dai medici e temuto dalla famiglia: l'epilessia, cioè, di cui il povero Lamberti soffriva, fini purtroppo in un insulto apopletico che gli fece perder quasi affatto l'uso delle gambe e lo rese e imbecille secondo le espressioni del conte Gallo; il quale in una lettera, scritta nel febbraio 1819 per il suo amico e compagno di sventura Vincenzo Fattiboni recluso in Castel S. Angelo, e pur essa intercettata, così tornerà a far cenno di lui descrivendo la prigionia di S. Leo:
Gli ordini della Superiorità, di coi si esagera il rigore, e 1* intenzione di farsi ciascheduno un merito aggravando i mali degli infelici, fanno restar morta la pietà e l'umana discretezza. Ti Basti sapere, che l'ultima sera di Carnevale chiesi mezza ora, dopo il piovoso momentaneo passeggio, per prendere nn caffè con Papis, ed il già reso imbecille ed apoplettico Lamberti, e mi fu negata... Ora siam dieci segre-gandi politici, trattati tatti alTincirca nel suddetto modo, meno Procida e Lamberti...
Nel Protocollo della Segreteria di Stato vaticano, sotto il n. 42485 (rub. 165) è notato con data 17 marzo 1819 che la Congregazione militare proponeva il trasloco del Lamberti dal forte di S. Leo in qualche abitazione del Paese. La lettera passò a mons. Baldini e poi il 30 aprile a mons. Barberi. Fu risposto negativamente: si prosegua a ritenere in fortezza cambiandogli però l'attuale dimora! Poiché poi come si legge sotto il n. 46242 (rub. 165) e la data 23 giugno, la Congregazione anzidetta supplicava un qualche provvedimento per l'assistenza necessaria a prestarsi alla salute del Relegato il 29 veniva autorizzato a tener qualche persona in servizio del medesimo a conto del Governo .