Rassegna storica del Risorgimento
LUCIANI LUCIANO
anno
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1938
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pagina
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1110
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LETTERE E DOCUMENTI DI LUCIANO LUCIANI
Il T. Colonnello Guido Callaini ha raccolto i ricordi dell'avo suo materno on. Luciano Luciani che fu patriota della vigilia e nel 1848 partì diciottenne per la prima campagna della Indipendenza Italiana. Invitato da lui, premetto queste brevi note al lavoro perchè mi glorio di essere stato praticante dell'aw. Luciani nello studio legale da lui ereditato unitamente a Piero Puccioni e ad Augusto Barazzuoli dal maestro Vincenzo Salvagnoli.
Luciano Luciani appartenne ad una famiglia eminentemente patriottica. Suo padre prof. dott. Francesco era medico primario allo Ospedale di S. M. Nuova di Firenze, membro del R. Collegio Medico e come tale nel 1854 fece parte della Commissione sanitaria nominata per l'infezione colerica a Viareggio ed a Pietrasanta. Per quanto Cavaliere dell'Ordine di S. Giuseppe ebbe sempre idee italiane e fu eletto il 6 aprile 1849 a deputato dell'Assemblea Costituente Toscana, che avrebbe dovuto trattare della fusione della Toscana con il Piemonte e con Roma onde creare uno Stato, federativo o no, ma italiano.
Del patriottismo della madre, Giuseppa Vespa Luciani fanno prova le lettere che pubblichiamo e specialmente quella in data 19 maggio 1848 che il Luciani portava sempre sul cuore come talismano e che è macchiata di sangue per la ferita riportata durante la battaglia del 29 maggio. Il giovanetto diciottenne si comportò mirabilmente sia nel combattimento, sia durante l'operazione, eseguita senza anestesia non ancora praticata, dal prof. Fulcieri di Mantova, divenuto poi intimo della famiglia.
Amputato della mano sinistra troncatagli dalla mitraglia, richiese di vedere la mano tagliata e lietamente l'accolse esclamando: Viva VItalia 1 Addio mia povera mano !
Un sacerdote dell'Ospedale di Bozzolo dove il Luciani era stato trascinato su di un carro di bovi che lo aveva assistito durante l'operazione, volle baciargli la mano che gli era rimasta ed altri presenti pieni di devota ammirazione fecero altrettanto malgrado la di lui riluttanza*
Così Luciano Luciani meritò di essere inscritto all'Ordine del giorno, gli fu assegnata una pensione che lasciò sempre ai Veterani poveri.
Da queste lettere famigliari promana l'alto entusiasmo, il patriottismo ammirabile che affascinò tutti: giovani combattenti, padri forti