Rassegna storica del Risorgimento

LUCIANI LUCIANO
anno <1938>   pagina <1113>
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Lettere e documenti di Luciano Luciani 1113
anche di urtate con un elogio ed un atto bene meritato la delicatezza del suo Profes­sore si ascrive a dovere protestare spontaneamente ed apertamente contro una tale calunnia. Si intenda prima e poi si giudichi, né certi fatti turbolenti ed inconsiderati, che sono forse opera di segrete macchinazioni e di Interessi tanto più vili quanto più opposti al vero pubblico bene e ripetiamo ai sacrosanti principi che quest'uomo amato ed ammirato dalTuniversale bandisce dalla Cattedra.
Che principi ei proclama tali da infiammare gli animi generosi a speranze e a richieste che non sono tumulti, ma aspirazioni potenti verso quell'ordine di civiltà a cui ogni buon cittadino deve avviarsi e a cui la novella generazione vuole e saprà arrivare.
Da Pisa 29 giugno 1847
LA SCOLARESCA DELL'UNIVERSITÀ
Garanti dell'opinione della scolaresca: Non potendo far firmare tutti per non
Fabbrucci Lorenzo di Firenze occupare troppo spazio nel Giornale*
Giarrè Massimiliano di Firenze la scolaresca intende che neppur queste
Sansoni Eugenio di Livorno firme siano inserite per ottenere una
Livi Carlo di Prato perfetta uguaglianza. Luciano Luciani di Firenze (segue)
Questa protesta non fu inserita nell'Albo perchè i Censori primieramente non vollero riconoscere cinque firme per quelle di tutta la scolaresca. Ragion per la anale chiesero a noi scolari un numero di firme ragguardevoli; ne furon fatte verso dugento. Allora fu. trovata la ragione che la scolaresca non era un corpo morale riconosciuto perciò non potevasi ammettere una protesta firmata: La Scolaresca.
L'avevano tutta travisata ; invece di protesta il titolo doveva essere dichiarazione e simili ridicolezze. (Nota di Luciano Luciani).
Carissimo Padre,
I.
Castellucchio, 19 aprile 1848.
Ricevetti jeri la sua con il permesso formale e due lettere per Venezia. Io la rin­grazio con tutte le forze dell'animo mio. Fila mi ha inteso. Ella ha compreso che lo spirito che mi anima è tale che nessuno potrà farmi ritornare indietro finché potrà stimare mio dovere il prestare il mio braccio per la santa causa dell'indipendenza. Io sono il solo della mia famiglia che esponga il petto per questa causa; la salute e le circostanze degli altri due miei fratelli non permettono loro di fare quello che io faccio sebbene i medesimi principi uno spirito medesimo animino tutta la nostra famiglia; se io rimanessi anche sacrificato, il sacrifizio e santo ; per la famiglia è una gloria. Ciò che desidero ardentemente è che tengano tranquillala Mamma mia ; la ingannino anche, non le facciano mai sentire la probabilità dei pericoli di questa vita, esagerino anche per tenerla quieta. Lo spirito debole della donna si altera subito e la salute ne soffre e ciò mi sarebbe grau dolore, perchè Dio sa quanto mi è cara la salute della Mamma. Di Lei non temo; Ella uomo di principi generosi, altamente patriottici, Ella mio padre non può, non deve stare tanto inquieto riguardo a me sì che le debba far male. Din buono 1 se fra le privazioni e i travagli di questa vita debbo aggiungere anche il