Rassegna storica del Risorgimento
LUCIANI LUCIANO
anno
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1938
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pagina
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1114
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1114. Mario Puccioni e Guido CalUdni
pensiero dei dolori della mia famiglia questa vita do venterà Addoppio dura. Oh allegri, allegri! io spero bene, benissimo; io spero di rivederli i miei e anche essi debbono sperare così !
Intanto gli affari dei Tedeschi ogni dì peggio. Da Mantova gli Ungaresi disertano jeri notte i soldati degli avamposti Tedeschi gettarono i fucili e ai dettero ai nostri; jeri altri Ungaresi disertarono.
Da un giorno in qua il cannone di Peschiera tuona continuamente. Pare che siano pronti i lavori per l'assalto e si lavora per la breccia.
Si parla di una lotta in Verona fra GroatieUngaresiperohè la Dieta ha richiamato i suoi soldati nei quali sembra sia trapelata questa mena.
I disertori di Mantova raccontano che gli Ungaresi diserterebbero tutti, ma sono completamente guardati a vista e temono di essere fucilati alle spalle dai loro e di fronte dai nostri, i quali non sanno che essi vogliono disertare.
La risoluzione di lasciare il Battaglione non l'ho ancora presa perchè forse potrebbe darsi che fosse dato anche a noi di fare qualche cosa. Oggi ci mandano al Quartier Generale alle Grazie.
Avanti di fare il passo di recarmi a Venezia aspetterò ancora perchè a Venezia bisognerebbe che io mi arruolassi per un tempo determinato ed io farò il soldato fin che dura la guerra; poi no ! Non voglio sacrificare quell'avvenire che i miei studi mi promettono; quando non vedrò altra strada per combattere per la patria che quella dì fare il soldato allora mi farò soldato e probabilmente lo farò per sempre, mai però in Toscana.
Ho ricevuto i cinque francesconi.
La sua Benedizione Suo figlio
Luciano.
II.
Castelluccbio 1 maggio 1848. Carissimo Padre,
Dal Sig. Maggiore Mossoti! *) ricevevo" ieri le L. 20, ma le cinque monete non ancora. Dei fagotti da lei speditomi non ho ricevuto che le pezzole e le calze, ma il berretto police ed il cappuccio non anco e nemmeno le camicie di tela.
Le scrivo da CasteUacchio per dove siamo partiti stamani ed ove monta mezzo battaglione per giorno. Pare che s'intenda che bisogna andare avanti; speriamolo.
Le do notizie, credo precìse, del gran fatto di sabato verso Verona.
Sabato durò il cannoneggiamento da Verona da dodici ore. I Piemontesi avanzarono verso Verona; a Santa Lucia tre miglia di distanza da Verona fu attaccato il fuoco coi Tedeschi. La battaglia fu favorevole ai Piemontesi; e ben sanguinosa. Essi hanno fatto tremila prigionieri ed uccisi e foriti circa duemila uomini. Queste-sono le notizie, questo si dice. I Piemontesi hanno lasciato 500 morti e mille dugento feriti* ma si sono impadroniti di Santa Lucia ed hanno rincorso il nemico fin sotto Verona. Nei sentiamo il cannone quassù tutto il giorno.
Da Mantova nulla, da sabato In quo i Tedeschi stanno tutti buoni e chiotti, chiotti; non hanno fatto nemmeno una mezza sortita*
1) Comandante il Battaglione Universitario e professore di algebra a Pisa.