Rassegna storica del Risorgimento
PIVA DOMENICO ; GARIBALDINI
anno
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1917
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pagina
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112
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Edoardo Piva
xn.
H (1880-1907).'
"Una lotta politica ed una vendetta. Un giudizio di Garibaldi. Grido d'angoscia. t incordi del passato o gli ultimi anni. La morte nel centenario di Garibaldi.
Nel 1880, quando giarda qualche tempo, aveva raggi auto l'onore dell'alto grado, lo spirito dì Domenico Piva cominciò ad essere profondamente angustiato.
Chiamato dal partito conservatore di Rovigo a rappresentarlo in Parlamento, il suo nome, dopo una accanita battaglia, soccombette per pochi voti, H fatto, per sé, di nessuna importanza, ne acquistò moltissima agli occhi di un uomo, adusato a battaglie leali. Nessuna arte fu risparmiata per denigrarlo. Ad alcuni, i quali avevano mutato più casacche, consumati sfruttatori di patriotismo, o prudenti spettatori degli eventi da un tavolo di caffè, invidi del cittadino, asceso da modesta condizione, per virtù propria, ai più alti uffici della mpò' parve tradimento l'aver accolto l'invito del partito conservatore. Per altri, non per Domenico Piva, nella mente del quale, scevra da tornaconti, era maturata l'idea delT unità italiana, garantita dalla lealtà e dal dovere compiuto dalla Càfa di Savoia, la rampogna dT-ipgg'scortato divisa, perchè in lui, neppure sull'orlo della tomba, ad 81 anni, il suo cuore venne meno e vibrò, con forza giovanile, agli accenti dolci della poesia dei fatti gloriosi, de* quali fu, a malgrado di ogni denigrazione, parte cospicua ; né vennero meno, anzi parvero, alla vigilia della sua morte, più fervide e la adorazione per l'uomo leggendario, del quale, in quel giorno, la nazione celebrava il centenario della nascita, e la fede in quel patrimonio di idee, scritte sulla bandiera della rivolli //ione italiana, che la monarchia dei Savoia aveva agitata e condotta trionfante in Campidoglio. Né tiranni, né preti, né barattieri, fu la sua costante divisa, e in questa affissò, morendo, i suoi occhi.
Il governo di Benedetto Gairoli, dal quale, via via, fino ad oggi, discesero governi che vissero, più. o meno,di transazioni, mise alla porta, nella giovane età di cinquantaquattro anni, un uomo, il quale poteva prestare ancora utili servigi al paese. Il grido, uscito da quell'anima, nell'apprendere l'ingrata notizia, comunicata, senza riguardo alcuno, fu grido di una fiera ferita a morte; Non sono ancora persuaso -scriveva il di 13 di novembre 'del 1880 al fratello Carlo - di quanto Ieri dovetti apprendere dal Bollettino ufficiale, che mi mette a riposo,