Rassegna storica del Risorgimento
LUCIANI LUCIANO
anno
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1938
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pagina
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1127
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Lettere e documenti di Luciano Luciani 1127
XX.
Firenze. 4 giugno 1848. Mio caro figlio,
Oggi non ricevo nuove di te e sto in pena grande. Tu, povero e virtuoso figlio, hai cercato di nascondermi la estensione e la causa della tua ferita, ma ora so che fu una bomba. Grazie al Signore, che sei vivo.
Ho scritto al Prof. PeUizzari che mi dicono sia il tuo curante.
Io desidererei che tu partissi di costa. Non mi piace uè per l'aria, né per la vicinanza di Mantova. r
Guarda se puoi venire a Reggio. "Vai dal Sig. Arno che mi ha scritto e vuol sapere cosa è stato di te. Se poi sei in grado vieni col Corriere. Non importa che tu abbia denaro perchè il Corriere sarà pagato in Firenze.
Parti col patto che se non puoi proseguire ti lasci o a Reggio o a Bologna, oppure parti con la condizione che ti lasci a Bologna; 11 fermati alla locanda migliore, manda a chiamare il medico Luigi Mazzetti, mio amico, annunziandogli che sei un ferito del Campo Toscano e vedrai che a Bologna troverai cuore come altrove. Fuggi di costà. Ieri ti mandai lire cinquanta.
Salutami il Dott. Bartolini, salutami il Paoli che ringrazio con tutti gli altri amici tuoi dell'amorevole assistenza che ti prestano. Ora è tempo di vera fratellanza.
La Mamma ti abbraccia insieme con me e coi fratelli. Addio. La Benedizione.
Tuo aff. Padre.
XXI.
Bozzolo, 5 giugno 1848.
Carissimo Padre,
Ricevevo ieri sera la sua carissima nella quale Ella mi dice' che già conosce la mia ferita per la quale la prego a non darsi tanta pena perchè pericolo non vi è; soltanto eredo che non potrò essere in Firenze così presto come Ella spera perchè la cura non sarà tanto breve e ci vorrà una certa convalescenza. Appena però sarò in grado tornerò ad abbracciare i miei cari in famiglia.
Tenga tranquilla la Mamma e la rassicuri, povera donna ! speriamo che presto venga a rassicurarla da me stesso. Abbracci i fratelli, mi benedica e mi creda
aff.mo figlio Luciani Luciano.
P. S. Chi le scrive da parte mia è Ferdinando Paoli mio amico e figlio di uno
dei suoi più cari amici il quale lo assicura che Luciano va migliorando, mostrando un
coraggio non comune ed ha l'onore di segnarsi
suo devotissimo
Paoli.
XXII.
Mollicchi aro, 5 giugno 1848. Stimatissimo Dott. e Amico Carissimo
Appena vidi alcuno degli Universitari che si ritirava dalle Grazie mio primo pensiero fu domandare di vostro figlio e non tardai ad avere contezza di esso, a sapere la ferita che per sua e vostra sventura lo colpi nella mano. Come me ne dolse potete ben