Rassegna storica del Risorgimento
LUCIANI LUCIANO
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1938
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Mario Puccionl e Guido Cattami
figurarlo; amo in voi, sinceramente, amo l'uomo probo, il padre affettuoso, l'onorato cittadino, il vero Italiano ed il sapervi presso a ricevere una triste no tizia doveva necessariamente amareggiare il mio cuore. Quel giorno sarà sempre memorando per la Toscana; si salvò il nostro onore; i prodi nostri combattenti si copersero di gloria nella disfatta, ma troppo è grande in proporzione alla nostra piccola armata il numero dei morti, feriti e prigionieri, troppo sono gravi le perdite che abbiamo fatte di uomini di bellissimo ingegno.
Ricevuta appena vostra lettera mi diressi all'amico Zannetti il quale mi disse avervi già scritto in proposito. Conforta il pensiero che la ferita sembra prosegna assai bene e il saperlo in buone mani, ma credete mio caro che per quanto noi siamo a 20 miglia incirca da esso né siamo più lontani per le difficoltà che avremmo ad ottenere di portarsi presso di lui di chi sia a Firenze; ciò nondimeno non ometterò diligenza per essere a giorno di sue nuove e per tutto quello che sarà per me possibile di fare.
Addio mio buon amico, salutate gli amici comuni e ricevete la conferma di quei sentimenti con i quali mi dichiaro
Vostro aff.mo amico e collega Emilio Cipriani.
XXIII.
Firenze, 6 giugno 1848. Mio caro figlio,
Io vivo per le tue lettere; senza quelle io son morto, mio amatissimo figlio. Perciò scrivimi sempre e fammi dare la descrizione della tua ferita; cosi mi rendi più tranquillo.
Ringrazia a nome mio codesto egregio tuo curante, Sig. Dott. Fulceri, se io non sbaglio e digli che io come suo collega mi raccomando con tutte le forze dell'animo e confido nella sua esperienza. - '
Desidero ardentemente che tu sia rimosso di costà e siccome si scrive che viene il Sig. Manieri di Firenze e il Sig. Conte Taverni di Milano per visitare cotesti Spedali e per far trasportare a Milano quelli che potranno essere trasportati io chiedo che tu sia di quel numero ed esorto te a far di tutto perchè tu ci sia compreso.
Se occorre fai domanda in scritto al Governo Provvisorio di Milano, perchè cotesto paese non ti conviene uè per la sua posizione, né per l'aria. Prega in nome mio anche il Sig. Curante a volersi interessare di questo.
Anche in Firenze grande interesse per voialtri del Battaglione Universitario che vi siete battuti come leoni.
La Mamma si è alquanto tranquillizzata, ti abbraccia assieme con me e ti benedice. I fratelli risalutano. Addio, caro figlio. Stai tranquillo.
Tuo Padre.
XXIV.
Bozzolo, 7 giugno 1848. Carissimo Padre,
Ho ricevuto questa mane una sua del 4 nella quale Ella mi dice che guardi di tornare subito a Firenze, che non le piace questo paese uè per l'aria, né per la vicinanza di Mantova. Credo che l'aria non potrà nuocere alla mia guarigione e poi sebbene io vada sempre migliorando pure non sono ancora io grado di espormi a un viaggio.