Rassegna storica del Risorgimento
LUCIANI LUCIANO
anno
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1938
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pagina
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1129
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Lettere e documenti di Luciano Luciani 1129
In quanto poi alla vicinanza di Mantova la credo affatto innocua per le circostanze attuali dei Tedeschi, perchè si sa positivamente che essi si sono ritirati, si sono diretti, disfatti come sono, verso il Veneto lasciando qualche poca guarnigione a Mantova. I passi delTOglio son tutti guardati e Carlo Alberto è sempre alle spalle dei Tedeschi.
None vero che il Prof. Pellizzari sia il mìo curante; egli fu a farmi una visita perchè ai ritrovò qui in Bozzolo. Creda che non mi par vero di ritornare in Firenze giacché ho sentito che la Mamma, poveretta, è ammalata più di inquietezza che d'altro. Mi par mille anni di poterla confortare con la mia presenza. Intanto la tenga tranquilla, saluti i fratelli; invocando la sua paterna benedizione mi creda
suo aff.mo figlio Luciano Luciani.
XXV.
Reggio, 7 giugno 1848. Mio dilettissimo Luciano,
Sono sette giorni che io vò chiedendo a tutti notizie della sorte del Battaglione Universitario Pisano e particolarmente di te che ho preso ad amare come un secondo mio figlio. Attìngendo ogni giorno più speciali e consolanti novelle apriva il cuore a più fondate speranze, cosicché non mi potei trattenere dallo scrivere a tuo padre qualche cosa più confortevole al suo cuore. Ora mi giunge una sua che mi accerta essere tu in Bozzolo fino dal giorno 30 dello scorso mese ferito da una bomba nella mano sinistra e che gli pesa infinitamente di non poter tosto volare presso di te. Non ti dirò il dolore che mi ha recato una tale certezza ignorando specialmente l'importanza di tale ferita e la qualità delle cure che ti possono essere prestate costi. Ti prego soltanto di darmi tosto notizie dello stato tuo presente e se la tua ferita ti permette di essere trasportato a Reggio giacché in tal caso verrò io stesso a levarti di costì e tradurti in casa mia ove non ti mancheranno almeno tutte le cure ed i conforti della vera amicizia.
Tuo padre ha già scritto al Prof. Pellizzari perchè ove si trovi a Bozzolo ti faccia, trasportare qui in Reggio, oppure in Bologna se la tua ferita richiedesse migliore cura chirurgica. Tu vedi dunque che la mente mia è pienamente conforme a quella di tuo padre.
Attendo quindi e prontamente un tuo cenno in proposito e qualche notizia del comune amico Cerotti. Non ti parlerò dell'ammirazione che in me ed in ogni buon Italiano ha destato l'eroismo di tutti voi e degli altri Toscani, degni figli di Dante e di Ferrucci. Troppo sarebbe a dirne e d'altra parte ella è cosa che appartiene ormai alla storia di questo meraviglioso Risorgimento Italiano.
Ricevi frattanto un abbraccio dal mio Guglielmo e dal tuo affezionatissimo
C. Amò.
XXVI.
Dallo Spedale di Bozzolo, 10 giugno 1848. Carissimo Babbo,
Le do anche oggi notizie della mia salute sempre buone e rassicuranti. È stato qui da me il Prof. Pellizzari che veniva da Cremona il quale mi ha trovato assai benino, mi ha promesso di scriverle e spero che lo farà per tesero tempre più tranquilla la mia